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Acqua più sostenibile grazie alla tecnologia Mbr

Dalla collaborazione tra Lariana Depur, Politecnico di Milano e Siemens nasce un progetto sperimentale per la depurazione delle acque reflue industriali

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V. V.

 
Solo quando raggiungeremo sinergie forti e concrete tra innovazione, tecnologie di controllo e supervisione e soluzioni avanzate di filtrazione dei reflui, potremo dire di aver raggiunto un grado accettabile di sostenibilità anche nel mercato dell'acqua, un mercato che ruota intorno ad una risorsa da sempre distribuita in modo disequo e abbondantemente dispersa anche dove scorre in abbondanza. Un esempio recente di impegno in questa direzione arriva dalla collaborazione tra Siemens, Politecnico di Milano e il consorzio privato Lariana Depur nel trattamento dei reflui industriali, avviata alla fine del 2009 e tuttora in corso.

Il progetto pilota, promosso dalla business unit Water Techonologies di Siemens Italia, dal Diiar (Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale, Infrastrutture Viarie, Rilevamento) del Politecnico di Milano e da Lariana Depur, è uno dei più recenti esempi di tecnologia e ricerca congiunta applicate alla depurazione e al riutilizzo delle acque di scarico nel nostro Paese. Il progetto è finalizzato alla realizzazione di un impianto pilota di ultrafiltrazione a tecnologia Mbr (Membrane Biological Reactor). Siemens ha messo a disposizione le membrane di ultrafiltrazione, prodotte nelle fabbriche di Siemens Australia, mentre il Politecnico di Milano ha definito le linee guida di ricerca, la progettazione e la realizzazione dell'impianto pilota e la conduzione dello stesso. L'impianto pilota è stato installato presso la società Lariana Depur, un consorzio volontario privato senza scopo di lucro che si occupa di depurare i reflui civili e industriali di oltre 100 aziende locali attraverso tre impianti depurativi in Lombardia. L'impianto pilota è stato collocato presso il depuratore di Fino Mornasco di Lariana Depur e, dalla metà di novembre 2009, è in corso di test sui reflui provenienti da industrie del comparto tessile con l'obiettivo di fornire risultati importanti per analizzare, avvalorare e migliorare ulteriormente la tecnologia a membrane Mbr, che nell'ultimo decennio ha già raggiunto importanti traguardi nel campo del trattamento e della depurazione delle acque industriali.

La tecnologia a membrane Mbr combina due metodi tradizionali di trattamento dei reflui: quello biologico, che sfrutta l'azione di popolazioni batteriche specializzate nella degradazione d'inquinanti specifici, e quello fisico, che utilizza mezzi filtranti per garantire un'ottima capacità di depurazione e restituire un'acqua pronta per essere riutilizzata e di qualità nettamente superiore rispetto a quella ottenuta con tecnologie tradizionali.

Il riutilizzo delle acque reflue trattate ha il duplice vantaggio di limitare gli scarichi in ambiente e ridurre il consumo di acqua primaria captata perseguendo l'obiettivo di una gestione sempre più attenta del patrimonio idrico. In futuro, la progressiva evoluzione della tecnologia Mbr potrebbe far ottenere acque sempre più pure. La tecnologia potrà essere impiegata anche in nuovi ambiti industriali, dal settore tessile, al cartario, al caseario. Tutte aziende che appartengono alla categoria dei maggiori consumatori di acqua nel processo e che sicuramente potranno fare tesoro di questo encomiabile esercizio idrico di parsimonia e ottimizzazione.

L'intervista completa a Costantino Nurizzo, professore ordinario al Diiar-Politecnico di Milano, Gimmi Trombetta, responsabile divisione Industry Solutions di Siemens Italia, e Matteo Presciuttini, responsabile Service Industry Solutions di Siemens Italia, sarà pubblicata sul n. 178 di Automazione Industriale, a marzo 2010.
 

Acqua più sostenibile grazie alla tecnologia Mbr - Ultima modifica: 2010-02-18T10:23:21+01:00 da La Redazione