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Agcm, il protezionismo danneggia l'economia

Il Garante della concorrenza ha ribadito la necessità di stimolare il mercato e l'innovazione

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Massimiliano Cassinelli

A fronte della recessione, la tentazione di tutelare le imprese “più deboli contro il pericolo dell'estromissione dal mercato” prende sempre maggior corpo, ma “non è questo il modo per perseguire gli obiettivi di coesione sociale”. Nel corso della propria relazione annuale al Parlamento, Giovanni Pitruzzella, Garante della concorrenza e del mercato (Agcm), ha sottolineato come il protezionismo danneggi l'economia reale.
É necessario sostenere la concorrenza, ha ribadito il Garante, anche e soprattutto nei momenti di crisi, poiché è necessario promuovere l'innovazione, che rappresenta “la principale forza dell'economia capitalistica”, e la concorrenza “è un potente stimolo” in questa direzione. Per questa ragione Pitruzzella ha ribadito: “La concorrenza non è un privilegio che ci si può concedere esclusivamente durante i cicli economici espansivi, ma è uno strumento ancor più prezioso durante i periodi di crisi per stimolare l'innovazione, sostenere la ripresa e tutelare i consumatori dinanzi a imprese maggiormente inclini a violare le regole di concorrenza nel tentativo di attenuare l'impatto della congiuntura”.
Alla luce di queste premesse, non è previsto nessun allentamento dei vincoli antitrust, che avrebbe l'effetto di ostacolare “l'avvio di processi di selezione delle imprese a favore di quelle più efficienti”, oltre a “disincentivare l'innovazione e la crescita di produttività, finendo così per penalizzare l'innescarsi di efficaci e duraturi processi di ripresa economica. Se non facciamo ripartire il motore della crescita non sarà neppure possibile mantenere la coesione sociale”, un fattore fondamentale per gli equilibri del Paese, insieme a democrazia e mercato.

Agcm, il protezionismo danneggia l'economia - Ultima modifica: 2012-06-28T12:24:21+02:00 da Massimiliano Cassinelli