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Alfacod e il progetto Sort: così non sprechiamo più il cibo

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Andrea Colombo

Secondo la Fao, ogni anno vanno persi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo nel mondo, pari a circa un terzo della produzione destinata al consumo umano. Solo in Italia, la quantità di cibo 'sprecato' è stimabile in 3,3/3,5 milioni di tonnellate l’anno. Nasce da queste evidenze il Progetto Sort, acronimo di Spacchettamento, ORganizzazione delle scorte e Tracciamento dei prodotti alimentari sprecati, che vede impegnate cinque imprese e tre Università: Alfacod di San Lazzaro di Savena (Bologna), Plastic sort di Imola, Curti di Castelbolognese (Ravenna), Future Space di Roma, Selex Elsag di Genova e le Università di Ferrara, Parma e Bologna.
Il Progetto Sort è stato ideato nell’ambito del programma Smart Cities and Social Innovation, approvato dal ministero dell’Università e della Ricerca e vede un investimento di oltre 18 milioni di euro per trovare soluzioni nella gestione dei rifiuti e del loro riciclo. Troppo spesso i cibi vengono gettati con facilità (in base alla semplice scadenza), gran parte di essi sarebbero riutilizzabili, forse non per noi umani, ma per la filiera zootecnica ad esempio, ideali per la produzione di mangimi, di compost o come fonte di energia.
L'intero progetto si basa sull'identificazione e tracciamento dei beni alimentari, per questo è stato chiesto ad Alfacod di farne parte integrante e offrire il lavoro dei suoi ingegneri sulla scelta delle corrette soluzioni lungo le diverse fasi.

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Alfacod e il progetto Sort: così non sprechiamo più il cibo - Ultima modifica: 2015-06-18T13:31:53+02:00 da La Redazione