Il settore delle tecnologie legate all'automazione industriale continua a crescere, complice la digitalizzazione e l'Industria 4.0. Lo confermano i dati dell'Osservatorio Anie Automazione, commentati da Fabrizio Scovenna, il presidente dell'associazione, nel corso del convegno inaugurale della Fiera SPS Italia, a Parma, il 22 maggio.
"Il comparto dell'automazione industriale beneficia di un momento congiunturale particolarmente positivo per il Paese: un Pil salito a 1,5/1,6% e un export nell'industria manifatturiera a livelli record nel 2017, soprattutto in alcuni settori verticali di riferimento come il farmaceutico, il chimico e l'alimentare", ha detto Scovenna.
In questo contesto di netto recupero del manifatturiero italiano, nel 2017 l'industria italiana fornitrice di tecnologie per l'automazione manifatturiera e di processo ha registrato una crescita del +13,2% (mercato interno) e del +11,6% (fatturato totale), raggiungendo un volume di affari ormai prossimo ai 5 miliardi di euro (4,969 miliardi) e superando definitivamente i livelli pre-crisi 2008.
Mercati e tecnologie di riferimento
I Paesi dell'Unione Europea si confermano i principali settori di sbocco dell'automazione industriale (51%), seguiti da Asia Orientale e America. Meccanica, alimentare e packaging sono i primi tre settori di destinazione delle tecnologie di automazione industriale.
Per quanto riguarda i segmenti tecnologici che hanno mostrato gli indici di crescita più brillanti, il 2017 è stato prima di tutto l'anno del networking, seguito dalle tecnologie Rfid, dal wireless, a seguire gli azionamenti e gli Industrial pc.
"E per il 2018 siamo ottimisti", ha aggiunto Scotenna. "Secondo un'indagine sui primi tre mesi del 2018 condotta da Anie Automazione, emerge la sensazione l'ordinato interno ed estero sia più che positivo".
Decisamente significativo è secondo Scovenna anche l'aumento del peso dei componenti di automazione industriale in alcuni specifici settori Oem, in particolare quelli delle macchine utensili, del packaging, della stampa, del tessile e della plastica.
Anche l'automazione trainata dal Piano Impresa 4.0
Non ha dubbi Fabrizio Scovenna nel confermare che gli effetti del Piano Impresa 4.0 abbiano influenzato anche l'andamento del mercato dell'automazione industriale.
"Degli oltre 80 miliardi di euro di investimenti fissi lordi generati nel Paese nel 2017, un buon 35% ha coinvolto i macchinari e le apparecchiature industriali, e di questi il 13% rappresenta la crescita del nostro comparto", ha commentato Scovenna.
Il presidente ha anche ricordato come i maggiori investimenti delle imprese manifatturiere siano stati trainati nel 2017 da progetti di implementazione software, Cloud e IoT.
Il Piano 4.0 ha contribuito a rendere il manifatturiero italiano molto più "attrattivo" per gli investitori esteri, che guardano al nostro Paese riconoscendo una sempre maggiore qualità delle risorse umane.
Verso un approccio sistemico alla digitalizzazione
"E saranno proprio le risorse umane, le persone, al centro dell'automazione industriale: il 2018 sarà l'anno degli investimenti in formazione, un ambito destinato a porsi al centro dell'attenzione degli imprenditori italiani", ha aggiunto Scovenna.
"Se vogliamo entrare a pieno regime nell'era del 4.0 e della digitalizzazione del manifatturiero, è bene scegliere sin da ora un approccio sistemico alla digital transformation, agendo su tre direttrici fondamentali: integrazione dei sistemi smart di fabbrica, digitalizzazione di prodotti e servizi, adozione di modelli innovativi di business", ha spiegato Scovenna.
Pilastri fondamentali della digital transformation restano, in ogni caso, le persone e le infrastrutture. "Dobbiamo continuare a investire sul capitale umano, per colmare il gap ancora esistente delle competenze digitali nel Paese, e sulle infrastrutture di rete a banda larga, se si intende transitare verso una fabbrica sempre più dinamica e iperconnessa".
