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Cresce il cybercrime ma le pmi nazionali non lo temono abbastanza

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La Redazione

Zurich ha presentato i risultati della quarta edizione del sondaggio internazionale effettuato negli ultimi 12 mesi da Gfk Eurisko sui rischi e le opportunità di business di un campione di oltre 2.600 pmi in 13 Paesi del mondo in Europa, America e Asia-Pacifico. A livello globale le pmi nel mondo temono sempre più l’impatto di alti livelli di concorrenza sui margini (31%) e la contrazione della domanda (30%). Si rileva un forte aumento del rischio di minacce informatiche e danni alla reputazione nell’arco degli ultimi quattro anni: quasi triplicato il primo (11% vs 4%) e quasi raddoppiato il secondo (14% vs 8%).

Dalla ricerca emerge che su un campione di 250 pmi (sono stati intervistati i vertici aziendali Ceo/Owner, GM, Cfo/Treasurer, Coo/Head of Operations), le aziende hanno mostrato una consapevolezza crescente nei confronti di attacchi informatici negli ultimi quattro anni. La percezione del rischio legato al cybercrime è cresciuto sensibilmente, passando dallo 0,8% al 10%, mentre il timore di attacchi alle reti informatiche è aumentato dal 3,2% al 14%.

I dati riflettono lo scenario registrato dal Clusit (dati 2015), secondo cui il cybercrime è cresciuto del 30% nell’ultimo anno e sono aumentati del 39% gli attacchi con finalità di spionaggio informatico, con conseguenze per le imprese che vanno dalle richieste di indennizzo per la violazione di dati sensibili, alla perdita di reputazione fino all'interruzione dell'attività. Il numero di attacchi registrato è infatti il più alto dell’ultimo quinquennio, con circa 1.012 nel 2015 (contro gli 873 del 2014).

Tenere sotto controllo i sistemi informatici, è dunque diventato un tema strategico per le aziende, tanto più che, con l’adozione del nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati personali (Gdpr), arriveranno nuovi e stringenti adempimenti, oltre a significative sanzioni per le aziende che violeranno le prescrizioni, tra cui l’obbligo di rilevare e pubblicizzare il furto d’informazioni entro 72 ore dall’evento, pena sanzioni fino al 4% del fatturato aziendale.

 

Cresce il cybercrime ma le pmi nazionali non lo temono abbastanza - Ultima modifica: 2016-09-29T14:56:24+02:00 da La Redazione