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Cybersecurity: cresce l’awareness e la spesa delle imprese italiane

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@NicolettaBuora

Supera il miliardo di Euro il mercato delle soluzioni di cybersecurity in Italia, + 12%, un’impresa su due si sta preparando alla Gdpr, la nuova regolamentazione europea in materia di trattamento di dati personali che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio e nuove figure professionali come il Security Administrator, il Security Architect e l’Ethical Hacker iniziano a popolare le imprese.

L’adeguamento normativo alla Gdpr e la crescente minaccia dei cyber attacchi (+ 8,35% nel primo semestre 2017, Clusit) sempre più sofisticati e non solo diretti alle imprese, di cui si è molto parlato anche sulla stampa generalista, hanno alzato l’asticella dell’attenzione su ciò che ruota intorno a cybersecurity e privacy.

Lo dimostrano i risultati della ricerca GDPR e Security: un percorso impervio… a trazione integrale”. dell'Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Cefriel e con il patrocinio del Clusit, realizzata attraverso una survey a 1107 imprese italiane, di cui 160 grandi organizzazioni con oltre 249 addetti.

I dati della ricerca sono stati presentati ieri all’interno di un convegno - presso l’Aula Magna Carassa-Dadda del Politecnico di Milano completamente satura - che ha visto alternarsi sul palco diversi interlocutori, tra esperti di cybersecurity e imprese che operano in ambiti diversi alla prese con l’implementazione di soluzioni e piani di sicurezza.

"Nonostante le minacce aumentino, l’evoluzione del mercato restituisce un quadro tutto sommato ottimistico" ha afferma Gabriele Faggioli (nella foto), responsabile scientifico dell’Osservatorio Information Security & Privacy del Politecnico di Milano e presidente Clusit, durante la presentazione della ricerca. "Nelle aziende italiane cresce la consapevolezza dell’importanza della gestione della sicurezza e della privacy eaumentano i budget stanziati”.

I dati

Il mercato delle soluzioni di infomation security in Italia raggiunge un valore di 1,09 miliardi di Euro, in crescita del 12% rispetto al 2016. La spesa si concentra prevalentemente fra le grandi imprese (il 78% del totale), trainata dai progetti di adeguamento al General Data Protection Regulation (Gdpr), che contribuiscono ad oltre metà della crescita registrata.

Il  51% del campione ha in corso un progetto strutturato di adeguamento alla Gdpr (erano appena il 9% un anno fa) e un altro 34% sta analizzando nel dettaglio requisiti e piani di attuazione. Contemporaneamente, cresce al 58% (rispetto al 15% di un anno fa) la percentuale di aziende che hanno già un budget dedicato.

Insieme al mercato cresce la consapevolezza della necessità di un approccio di lungo periodo nella gestione della sicurezza: nel 50% delle imprese è in corso un piano di investimenti pluriennale, anche se ben il 21% dichiara di stanziare un budget in sicurezza solo in caso di necessità.

Nuovi ruoli e nuove figure professionali

Si definiscono anche nuovi ruoli nelle organizzazioni: il 39% delle imprese sta inserendo nuovi profili che si occupano di security e il 49% di privacy. Aumentano responsabilità e competenze richieste al Ciso, il Chief Information Security Officer ed emergono figure come il Security Administrator, il Security Architect, il Security Engineer, il Security Analyst e, non ultimo, l’Ethical Hacker.

Si tratta di un nuovo profilo inserito nell’organico aziendale, che agisce proprio come un hacker, capace di utilizzare tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e la Blockchain per scoprire e individuare nuove potenziali forme di attacco da contrastare.

Il 28% delle imprese ha già in organico o collabora con un Dpo, il Data Protection Officer con il compito di facilitare il rispetto del Gdpr.

Cybersecurity: cresce l’awareness e la spesa delle imprese italiane - Ultima modifica: 2018-02-07T11:03:48+01:00 da Nicoletta Buora