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Dal packaging prospettive rassicuranti

Un andamento stabile e nel complesso positivo, una R&D capace di generare tecnologie sempre più orientate all’efficienza, alla sicurezza e alla sostenibilità: i macchinari per il packaging sono ancora un’isola manifatturiera felice nel Paese

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V.V.
In un momento di oggettiva difficoltà per l'economia mondiale, i dati dell'Osservatorio Ipack-Ima, relativi al primo semestre 2011 e alle previsioni sul secondo semestre 2011, rivelano un andamento essenzialmente stabile e positivo del settore packaging in Italia, in riferimento a fatturato, export e occupazione.
Secondo l'Osservatorio diretto da Gianpaolo Vitali, segretario del Gruppo Economisti d'Impresa e docente ricercatore del Cnr, nel 2011 è continuata la ripresa congiunturale iniziata nel 2010, seppur con minore intensità.

Il primo semestre 2011 si è chiuso con una stima di aumento del fatturato totale da parte del 40% delle imprese intervistate (la survey ha coinvolto circa 100 imprese di settore che nel complesso occupano 8mila addetti e fatturano 1,5 miliardi di euro, ndr); il 29% di queste imprese si aspetta un aumento delle esportazioni, il 60% ne indica una costanza, mentre più dell'88% di loro dichiara stabilità occupazionale per tutto il semestre. In linea con questi trend anche i dati previsionali del secondo semestre: poco meno del 40% delle aziende continua ad attendersi una crescita del fatturato e il 60% una stabilità, mentre il 26% e il 64% prevedono rispettivamente un aumento e una stabilità dell'export e l'83% delinea uno scenario occupazionale immutato.

Per avere un'idea più precisa della situazione in cui operano attualmente i costruttori di macchine e impianti per il packaging, scoprire se si riconoscono in quest'indagine e come si stanno organizzando per affrontare l'anno appena iniziato, abbiamo interpellato alcune aziende che esporranno a Ipack-Ima.

Piero Salvini, presidente di Altech-Advanced Labelling Technologies, condivide l'analisi dell'Osservatorio Ipack-Ima riguardo all'espansione del settore packaging, “anche se”, sottolinea Salvini, “tale analisi non implica necessariamente un aumento di fatturato e occupazione in Italia”. Salvini individua piuttosto “un orientamento crescente a investire all'estero, in unità produttive locali e joint-venture, per i costi di produzione, per ragioni fiscali e, soprattutto, per sfuggire alla rigidità del nostro mercato del lavoro”.

Annalisa Bellante, Marketing Manager di Cama, trova che l'azienda sia in linea con i trend tracciati dall'Osservatorio, anzi, Cama esce da un anno brillante: “Il 2011 per il nostro gruppo è stato un anno di sviluppo, sia in termini di fatturato (siamo passati da circa 40 milioni del 2010 a 50 nel 2011), sia di innovazione tecnologica e acquisizione di nuove quote di mercato. Continuiamo a potenziare il numero dei nostri addetti e a esportare i nostri prodotti in tutto il mondo con incrementi considerevoli in Asia e in America”.

Anche Luciano Morellato, direttore Packaging Division di Pavan Group, sente di poter confermare i dati dell'indagine, dato che Pavan Group “opera sul mercato globale”. Rileva, infatti, Morellato che “nell'ultimo triennio Pavan Group ha registrato un incremento del fatturato soprattutto per quanto concerne l'export. La nostra tecnologia sta evolvendo per permettere all'utilizzatore di ottenere una linea di confezionamento quanto più affidabile e precisa, che non richieda particolari attenzioni per il funzionamento e porti a zero la difettosità dell'imballo. Questi obiettivi permettono di massimizzare la produttività, contenendo i costi privi di valore aggiunto. Il mercato ha premiato questo sforzo verso l'efficienza massima, con un aumento della richiesta delle nostre soluzioni tecnologiche”.

Premiato anche l'impegno di Ricciarelli, come si apprende dalle parole di Giovanni Frosini, Area Sales Manager di Ricciarelli Packaging Systems, il quale tuttavia ammette che gli ultimi due anni non sono stati privi di preoccupazioni. “Ricciarelli ha registrato un andamento positivo nell'ultimo biennio che in ogni caso non deve trarre in inganno: si sono verificate infatti sofferenze legate ad alcune aree strategiche per il nostro business, attraversate da notevoli cambiamenti sociali ed economici, che hanno destato non poche preoccupazioni e hanno reso necessario un attento e continuo monitoraggio della realtà con profondi cambiamenti di strategia. La struttura dell'azienda ha permesso comunque di affrontare in maniera accorta questo panorama mutevole e in continua trasformazione e di confermare la nostra quota di mercato”.

Roberto Brambilla, presidente di Siscodata, conferma che “il 2011 è stato positivo, se si esclude l'ultima parte dell'anno, che è risultata in calo”.

Nuove sfide per il 2012

Moderazione, cautela e auto-riflessione sembrano invece essere i leit motiv del 2012, almeno per Altech. “Altech si aspetta una moderata crescita. E un serio ripensamento rispetto all'attività verso l'estero”, commenta Salvini. “Nel settore delle etichettatrici si affrontano mercati maturi (come quello degli Stati Uniti), nei quali è difficile entrare per la soverchia concorrenza, e mercati emergenti, nei quali è altrettanto difficile affermarsi per i nostri costi elevati: perciò s'impone una riflessione sulla produzione locale”.
Si aspettano un aumento di fatturato in Pavan Group e in Cama, anche grazie all'effetto 'traino' della manifestazione Ipack-Ima. Dice infatti Morellato: “Il 2012 è un anno cruciale proprio perché concomitante con Ipack-Ima, che da sempre porta l'attenzione sulle soluzioni tecnologiche presentate dalle aziende. Prevediamo quindi che ci sarà un incremento del fatturato dovuto alla presentazione delle soluzioni innovative a marchio Stiavelli e Dizma”.
E Bellante prosegue: “L'andamento ordini 2012 è oltre le nostre aspettative e ci consentirà di effettuare un'ulteriore crescita dagli attuali 50 milioni ai 60. Abbiamo già un portafoglio ordini ricco distimolanti sfide tecnologiche con un target di clienti multinazionali prevalentemente nel settore food. Stiamo incrementando anche le vendite nei settori personal e home care”.
Un futuro rassicurante è quello che ipotizza anche Frosini per Ricciarelli: “L'immediato futuro, riscontrabile dal portafoglio ordini e dalle trattative in corso, è rassicurante. Ci troviamo poi alle porte di Ipack-Ima, la più importante rassegna mondiale per il nostro settore, a seguito della quale abbiamo ciclicamente riscontrato un incremento positivo di attività. Il tutto, unito al rasserenarsi delle situazioni geopolitiche delle aree nordafricane e la forte crescita economica di altri Paesi come la Turchia e la Russia, ci autorizza a intravedere un 2012 dal bilancio ancora una volta positivo”. Miglioramenti in vista anche per Brambilla di Siscodata.

I comparti più promettenti

Tra i comparti più promettenti per l'industria del processing, del packaging e della movimentazione industriale, l'Osservatorio Ipack-Ima colloca il Grain Based Food, il Fish & Meat e il Beverage. E, in effetti, è soprattutto nel comparto alimentare che anche i costruttori di impianti per il packaging nutrono le maggiori aspettative di crescita per il futuro.
Lo sostengono Brambilla per Siscodata, così come Morellato per Pavan Group e Frosini per Ricciarelli.
“I nostri brand sono focalizzati sullo specifico settore del packaging per pasta alimentare”, afferma Morellato. “Accanto a questo core business ormai consolidato scorgiamo delle interessanti opportunità nel packaging di quarta gamma e nei prodotti granulari, settori per i quali le nostre soluzioni tecnologiche a marchio Stiavelli sono direttamente applicabili con ottimi risultati in termini di qualità dell'imballo e capacità produttive”.
E aggiunge Frosini: “Il nostro core business è storicamente il settore alimentare e, in particolar modo, quello della pasta, nel quale contiamo di confermare e incrementare ulteriori quote di mercato, rafforzando la nostra posizione grazie a una continua attività di R&D. A questo settore è sicuramente rivolto il nostro maggiore sforzo. Importanti segnali di crescita sono comunque registrati anche da settori in cui la nostra presenza è significativa, quali il confectionery, la pasta fresca e la frutta secca”.
Ottime aspettative di crescita anche nel non-food, invece, per Bellante: “Anche se baby food, pet food, confectionery, bakery e caffè sono per noi settori di alto valore aggiunto, dallo scorso anno è nata la nuova divisone Cama Non-Food per la fornitura d'impianti prevalentemente nel settore personal e home care. In questo comparto, che risulta essere molto promettente, abbiamo già acquisito clienti multinazionali”. Altro discorso, invece, per Altech, che parla trasversalmente di ottime prospettive nel segmento della tracciabilità. “Il settore dell'etichettatura è sempre più sollecitato a risolvere problemi di tracciabilità attraverso etichette barcode (o Rfid) rispondenti agli standard ormai affermati sul mercato”, dichiara Salvini, “in particolare quello della grande distribuzione organizzata”.

Tecnologia in primo piano

Nel quadro incoraggiante di settore che emerge, la tecnologia ovviamente non fa da sfondo, ma continua a occupare un ruolo di primo piano. Cama, ad esempio, investe costantemente il 5% del proprio fatturato in R&D per garantire agli utilizzatori sempre più impianti 'state of the art'. Visione e robotica sono negli sviluppi futuri della società. “Recentemente”, aggiunge Bellante, “abbiamo sviluppato linee robotizzate equipaggiate con robot delta, abbinati a sistemi di visione avanzati. Questo prodotto è stato subito apprezzato dai maggiori player di mercato con numerose linee vendute”. Per Morellato, “solo la tecnologia che porta realmente un valore aggiunto, immediatamente percepibile dal cliente utilizzatore, vedrà un forte apprezzamento da parte del mercato”. In particolare, Morellato si riferisce “alla qualità del pacchetto, quindi alla riduzione degli scarti e dei pezzi rotti in confezione, e alla conseguente efficienza produttiva e all'affidabilità del macchinario”. In Ricciarelli si aspettano sviluppi tecnologici importanti nei sistemi di fine linea. “Nell'industria alimentare il successo dipende dalla qualità dei prodotti e dalla loro presentazione”, spiega Frosini. “Da semplice involucro l'imballaggio si è trasformato in elemento essenziale con funzioni informative, di marketing e di promozione, senza contare gli aspetti legati alla logistica e alla distribuzione. Ai nostri impianti sono quindi richieste flessibilità e versatilità, che otteniamo con l'utilizzo di robot antropomorfi, per offrire una gamma di soluzioni sempre più ampia: potenti strumenti necessari per ottimizzare, razionalizzare e raggiungere i famosi saving cui tende ogni azienda”. E se per Brambilla il trend prevalente nell'immediato futuro sarà “nell'abbinare i costi contenuti alle soluzioni complete”, Salvini, dal suo punto di vista specifico di 'esperto' dell'etichettatura, prevede “un discreto crescente interesse verso le unità print/apply linerless, che rappresentano un indubbio sviluppo tecnologico, consentendo risparmio di materiale adesivo, maggior autonomia e flessibilità di lavoro nella fase di codifica, mediante etichette, di scatole, fardelli e pallet”.
Nella realizzazione di nuovi impianti o macchinari, i costruttori stanno dando sempre più importanza alla sicurezza e alla semplicità di utilizzo e di gestione dei sistemi di controllo.
“Ormai lo sviluppo dell'automazione è diffusamente e costantemente orientato all'impiego dell'elettronica, che consente funzioni programmabili e ripetibili, controlli a distanza, collegamenti on-line con l'intera linea di confezionamento, sicurezza per gli operatori”, sostiene Salvini, mentre Bellante aggiunge: “In Cama stiamo dando sempre più attenzione alla semplicità di utilizzo dei nostri macchinari, oltre che alla sicurezza. Molti progetti sono stati lanciati e terminati sull'Hmi per facilitare, rendere più flessibili e veloci tutte le operazioni del sistema, dal cambio formato automatico alla manutenzione preventiva, fino all'utilizzo di un nuovo pannello operatore wireless a supporto degli
operatori nella gestione di più macchine in una stessa linea. Ormai da tempo progettiamo sistemi completi con ingombri ridotti, per assecondare le esigenze dei clienti in termini di ottimizzazione dello spazio produttivo. Infatti, le nostre linee monoblocco (in un'unica unità si accorpano una macchina che forma la scatola, un robot che la riempie e un sistema di chiusura integrato, ndr) hanno un ingombro molto ridotto, 4 m di lunghezza e massimo 2 m di larghezza”.
In Pavan Group la ricerca s'indirizza verso due filoni principali: un totale controllo remoto delle macchine, che permetta una gestione unificata e unitaria, e una raccolta dati che faciliti il controllo completo della produzione. “Senza dubbio l'automazione rappresenta un differenziale competitivo in grado di fare la differenza tra un impianto di packaging centralizzato e una serie di macchine a controllo singolo”, sottolinea Morellato. “La differenza sostanziale sta quindi nella qualità della gestione della produzione, efficiente ed efficace nel primo caso, approssimativa e dispersiva nel secondo”.
Focus anche sulla comunicazione e il protocollo Ethernet in Ricciarelli: “Negli ultimi anni si sono moltiplicate le richieste di uniformare i macchinari con connessioni in rete Ethernet al fine di permettere un controllo assoluto del reparto produttivo per le verifiche sul prodotto, sulla qualità degli imballi e del venduto”, spiega Frosini. “La tracciabilità costituisce un indicatore importante per le aziende che possono comunicare il valore intrinseco dei propri prodotti; condividere le informazioni mediante l'utilizzo di un unico sistema di controllo è uno strumento indispensabile per gestire la rete d'informazioni che costituisce il know-how dell'azienda. A questo aggiungiamo interfacce operatore sempre più user-friendly e wireless per ottimizzare le operazioni di gestione”. Nella realizzazione di nuove soluzioni per il packaging, l'attenzione di Siscodata si concentra invece, dice Brambilla, “sulla gestione di prodotti senza sagoma o morbidi, che richiedono molta manodopera per l'inscatolamento”.

Un'industria più sostenibile

Quali novità devono invece aspettarsi gli utilizzatori finali nell'ambito della sicurezza, della sostenibilità e dell'efficienza energetica? Per quanto riguarda il settore delle etichettatrici, secondo Salvini, “l'efficienza energetica non rappresenta un'istanza rilevante e lo stesso dicasi per la sicurezza, in gran parte delle applicazioni, mentre il linerless è una risposta valida alle istanze dell'ambiente”. Cama sostiene gli utilizzatori finali, spiega Bellante, “applicando rigorosamente le normative vigenti e cooperando con i nostri fornitori di componentistica per spingerli a fornirci sempre più prodotti in linea con il risparmio energetico, la sicurezza e la sostenibilità”. Frosini afferma che “come produttori, in Ricciarelli sappiamo bene che occorrono macchine sempre più performanti, affidabili ed efficienti”, eppure questo non basta. “L'industria del nuovo millennio deve essere sostenibile, ovvero in grado di produrre beni e servizi capaci di soddisfare le esigenze di oggi senza compromettere le capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. Da questo deriva il nostro impegno nella realizzazione di impianti a basso consumo per l'abbattimento dei costi energetici  tramite l'adozione di tecnologie all'avanguardia, come motori brushless, motori lineari, sistemi saldanti ad ultrasuoni, eliminazione della pneumatica e  così via; particolare attenzione va poi prestata all'attività relativa a ridurre gli impatti ambientali legati ai packaging material, attraverso soluzioni che comportano l'utilizzo di materiali biodegradabili”.
Sicurezza, sostenibilità ed efficienza energetica sono tre argomenti che caratterizzano la produzione dell'intero Gruppo Pavan, del quale la divisione Packaging fa parte. Spiega Morellato: “Da sempre siamo attenti alla sicurezza in riferimento sia all'utilizzo del macchinario, sia alle caratteristiche igieniche del prodotto confezionato, studiando sistemi di sicurezza meccanici ed elettronici all'avanguardia, per consegnare all'utilizzatore un impianto che non provochi problemi o inconvenienti in linea. Una fase progettuale costantemente volta a ridurre gli sprechi di materiale ci permette di contribuire alla riduzione dell'utilizzo di plastica: una doppia efficienza, sia ambientale, sia economica. L'efficienza energetica è da sempre la guida nella scelta della componentistica chiave dei nostri macchinari: dai motori ai sistemi di controllo, tutto è finalizzato a ottenere il massimo con il minimo dispendio energetico”.
Secondo Brambilla, infine, il sostegno principale che un fornitore può dare ai suoi clienti in materia di sostenibilità, efficienza e sicurezza è “nel costante aggiornamento, con la ricerca di soluzioni innovative e mai sperimentate”.

Progettare il futuro

Oltre all'efficienza, alla sostenibilità e alla sicurezza, all'edizione 2012 di Ipack-Ima si parlerà di eccellenza del made in Italy, d'innovazione e di 'progettare il futuro'. Quale spazio c'è attualmente in Italia per parlare concretamente di innovazione, per valorizzare l'eccellenza e dare il via a 'progetti sul futuro'?
A Salvini 'progettare il futuro del packaging' pare una missione velleitaria: “L'eccellenza del made in Italy risiede nell'essere progettato, prodotto e venduto da noi italiani, con tutte le implicazioni di intelligenza, genialità, flessibilità, credibilità e, perché no, simpatia che caratterizza un prodotto italiano. Sono implicazioni che si 'palpano' con mano giorno per giorno nelle trattative con i clienti esteri. E che sta a noi non vanificare con comportamenti men che corretti”. Morellato torna invece a citare ancora i concetti cardine di efficienza, affidabilità e sicurezza. “Su questi tre punti i nostri brand Stiavelli e Dizma sono da sempre all'avanguardia. Proprio su questi tre elementi si fonda quindi la politica d'innovazione che stiamo perseguendo e che ci porterà ad offrire ancora una volta il prodotto in grado di incontrare le reali esigenze del nostro cliente, incrementandone prima di tutto la produttività generale e il vantaggio competitivo generato da una fase di imballo efficiente e funzionale”.
Per Brambilla essere innovatori significa trovare anche “una buona combinazione di know-how insieme a bassi costi e spazi contenuti”. Dato che i suoi clienti, dando per scontato che la macchina sia efficiente e non cara, vogliono fondamentalmente macchine sempre più sofisticate nel funzionamento, nell'autocontrollo, nell'autodiagnosi, ma allo stesso tempo più facili da usare per gli operatori, i quali non sono più i tecnici specializzati di una volta, ma semplici operatori di linea, Cama sta da tempo lavorando non solo sul miglioramento tecnico delle macchine, ma anche sui servizi accessori, valore aggiunto della tecnologia Cama di primissimo livello.
“Si tratta di servizi come il sistema di cambio formato automatico che permette alla macchina di ripartire in produzione in poco tempo, come l'utilizzo di componenti meccanici e di automazione che permettono di limitare l'usura della macchina, riducendo anche del 30% il total cost of ownership, o addirittura di sistemi che indicano preventivamente le operazioni di manutenzione da eseguire. Ad esempio, oggi il valore aggiunto non è più montare un robot delta su una linea d'imballaggio, ma integrarlo in un sistema diagnostico che lo gestisce efficientemente”. Anche per un'azienda come Ricciarelli è impensabile affrontare la concorrenza mondiale senza offrire assieme qualità e innovazione. “Ricciarelli si propone come partner de
i clienti e ha scelto di investire in R&D con i suoi co-protagonisti di filiera, Stöcklin e Lyto's, due eccellenze nella logistica integrata: un'alleanza strategica, un'azione combinata per coniugare competenze e genio creativo, dando origine a nuove tecnologie, ottimizzazione dei fattori spazio-tempo”, conclude Frosini. “Una capacità di visione che ci permette di rispondere in maniera completa alle richieste, accompagnando il cliente in ogni fase del progetto, dalla creazione all'attuazione, dal trattamento del prodotto sfuso fino al magazzino automatico. Un'ultima annotazione. Parlando di made in Italy non si può non pensare al nostro core business, la pasta, simbolo riconosciuto della cultura culinaria nazionale e dell'Italian Style, ovvero di quel modo di vivere italiano che il mondo apprezza e imita”.

Dal packaging prospettive rassicuranti - Ultima modifica: 2012-03-01T17:41:19+01:00 da La Redazione