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Densità dei datacenter, crescita o stallo?

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Alberto Sciamè

I partecipanti alla ricerca 'Datacenter 2025' hanno previsto che la densità media per rack salirà drasticamente in futuro, arrivando a 50 kW per rack nei prossimi dieci anni. Credo che alcuni non abbiano completamente realizzato di quanto debba crescere la densità per arrivare a 50 kW. Secondo i Datacenter Users Group, la densità media per rack è attualmente di 6 kW; per arrivare a 50 kW entro il 2025 si dovrebbe registrare una crescita composta annuale superiore al 20% per ciascuno dei prossimi dieci anni. È più verosimile prevedere che ci sarà un maggior numero di rack con densità di 50 kW rispetto ad oggi, piuttosto che pensare che la densità media raggiungerà indistintamente i 50 kW in tutti i datacenter.

Studi recenti mostrano che il volume dei dati generati raddoppia ogni 40 mesi, e che sempre più aziende stanno trovando il modo di usare questi dati per creare un vantaggio competitivo. Considerando l’esponenziale ritmo di crescita, credo che i cluster Hadoop, avendo già rack con densità di potenza da 30 a 35 kW, cresceranno sopra 50 kW per rack. L’unico ostacolo che vedo riguarda la tecnologia necessaria per gestire il calore che questi rack iperdensi genereranno. Tuttavia, è già stata dimostrata la possibilità di rimuovere il calore nei rack fino a 50 kW utilizzando liquido tramite scambiatori di calore integrati o raffreddamento a livello dei chip.

Data Center power density

 

 

 

 

 

 

Ci possiamo scontrare con i limiti pratici della legge di Moore. Si ipotizza che il silicio possa supportare i progressi    previsti dalla legge di Moore per circa altri cinque anni, portandoci a metà strada rispetto al 2025. Ma ci sono diverse alternative all’orizzonte, come il grafene, che può estendere la legge di Moore oltre il 2025. Possono anche essere richieste nuove architetture di comunicazione per supportare rack ad alta densità, ma sono convinto che il nostro settore può trovare diverse soluzioni alle sfide tecnologiche associate alla densità.

I server rappresentano un mercato globale di oltre 40 miliardi di dollari annui solo per l’hardware; se c’è una domanda di maggiore potenza, si troverà il modo di fornirla. Mentre il volume dei dati è raddoppiato circa ogni tre anni, il miglioramento delle prestazioni, dell’utilizzo, del Pue (Power Usage Effectiveness) e la crescita complessiva della metratura hanno permesso al settore dei datacenter di assorbire la crescita della domanda di capacità di elaborazione senza la necessità di incrementare l’aumento della densità di potenza.

Oltre al bisogno di elevata densità per supportare analytics ed elaborazione ad alte prestazioni, la densità porta con sé benefici intrinsechi dal punto di vista ambientale. Il raffreddamento a livello dei chip elimina l’energia consumata dai sistemi di raffreddamento dei datacenter e dalle ventole dei server, risparmiando così enormi quantità di energia ed emissioni di carbonio. Inoltre, il calore catturato dal sistema di raffreddamento a liquido può essere riutilizzato per integrare gli impianti di riscaldamento dell’edificio, creando ulteriori risparmi.

Portando questo concetto a un livello del tutto nuovo, sono ancora convinto che si possa prendere un sottomarino nucleare dismesso, riparare il reattore, rimuovere tutti i sistemi militari, desintonizzare il sistema di propulsione e collegarlo a un cavo in fibra nel fondale marino avendo così datacenter da 25 MW autoalimentati con raffreddamento a liquido illimitato.

Alberto Sciamè, Sales Director AC Power di Emerson Network Power Italia.

 

 

 

Densità dei datacenter, crescita o stallo? - Ultima modifica: 2015-11-04T16:24:16+01:00 da La Redazione