Automazione, il futuro è green

L'intervista a Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia. Urbanizzazione ed efficienza energetica saranno le nuove opportunità nel mondo industriale

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Massimiliano Cassinelli

Il 2009 ha registrato, in Italia, un calo della produzione industriale pari al 17%. Un valore che in alcuni settori, come nella produzione di macchinari, è arrivato a toccare il -33%. Si tratta di dati sconfortanti, che suscitano preoccupazione per il futuro e, malgrado i timidi segnali di ripresa del primo trimestre di quest'anno, mettono in difficoltà numerose aziende. Eppure Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, è convinto che questo trend negativo possa essere invertito prestando sempre più attenzione alle opportunità offerte dai fenomeni macroeconomici che caratterizzeranno il mondo nei prossimi anni.

Prima di guardare al futuro del mondo, cosa sta accadendo oggi nelle aziende attive nell'ambito dell'automazione industriale in Italia?

Si tratta di un periodo difficile, perché influenzato da una congiuntura economica particolarmente negativa. I problemi internazionali si ripercuotono, direttamente, sull'intero mondo industriale e, di conseguenza, sulle aziende che operano nell'ambito dell'automazione. Credo comunque che il peggio sia alle spalle e che registreremo una seppur piccola ripresa, accentuata soprattutto nel secondo semestre. Anche perché nei mesi scorsi, a fronte dell'incertezza economica, molte aziende hanno congelato investimenti e progetti ormai pronti e, se vorranno continuare ad essere competitive, dovranno necessariamente innovare.

Parlando di innovazione, quali sono gli ambiti in cui si creeranno le maggiori opportunità?

Per rispondere correttamente è necessario analizzare la situazione internazionale. La crisi economica ha fatto prendere coscienza della necessità di adottare politiche di sviluppo sostenibile per il futuro del nostro pianeta. Per alcuni il fattore ambientale può essere un ostacolo allo sviluppo, per noi è invece un elemento centrale e un importante fattore di crescita. Per questo continueremo a investire in soluzioni e prodotti ecosostenibili.
Puntiamo sui servizi, sull'efficienza energetica nei comparti dell'industria e delle infrastrutture, sull'ecosostenibilità, in particolare nell'ambito della mobilità, e sull'attenzione all'ambiente.

In base a quali fattori macroeconomici ritenete che una simile politica industriale sarà vincente?

Ci sono quattro macrotendenze globali già oggi particolarmente influenti e destinate ad accrescere il proprio impatto sull'economia mondiale nei prossimi decenni: cambiamento demografico, urbanizzazione, cambiamento climatico e globalizzazione. A livello demografico registreremo un aumento della vita media, che raggiungerà i 72 anni contro i 46 del Dopoguerra, e ad una progressiva urbanizzazione, che entro il 2030 porterà il 60% delle persone a vivere nelle grandi città. Contemporaneamente stiamo attraversando una fase di progressivo cambiamento climatico, con il noto surriscaldamento, e di globalizzazione, con volumi degli scambi commerciali incrementati di 277 volte rispetto al 1950. Tutto questo richiede infrastrutture di trasporto adeguate alle nuove esigenze e sempre più attente alle sfide imposte dal cambiamento climatico, ma anche apparecchiature più efficienti e soluzioni studiate appositamente per una popolazione anziana.

Quale sarà l'impatto di questi trend sull'industria dell'automazione?

L'industria è oggi responsabile del 42% dei consumi energetici, così come i trasporti assorbono il 28,5% dell'energia mondiale. In una fase in cui è fondamentale ridurre le emissioni di agenti inquinanti, e contemporaneamente aumentare la capacità produttiva e di trasporto, l'automazione può svolgere un ruolo determinante, contribuendo anche a massimizzare l'utilizzo delle risorse energetiche.

Quali saranno le innovazioni che coinvolgeranno il mondo dell'automazione industriale nei prossimi anni?

Si tratta di un settore nel quale le tecnologie sono ormai consolidate e, per tale ragione, non prevedo particolari rivoluzioni a breve termine. È invece importante evidenziare come le innovazioni saranno soprattutto nell'ambito del software, che permette di ottimizzare l'intera catena progettuale, produttiva e logistica, oltre a ridurre i consumi.

Arriviamo così ad un altro dei temi caldi: l'industria chiede di massimizzare l'efficienza. Che ruolo può avere, in questo ambito, il vostro centro di competenza di Genova?

Nel capoluogo ligure abbiamo creato un centro di ricerca internazionale focalizzato sul software per il manufacturing. Si tratta di una struttura strategica, destinata a crescere ulteriormente nel prossimo futuro, soprattutto per i settori farmaceutici e dell'automotive, i più ricettivi in questo ambito. Lo sviluppo del team, però, dipenderà da scelte politiche e dalla volontà di supportare gli investimenti in questa direzione.

Perché investire nell'automotive, in Italia, in un momento in cui l'azienda di riferimento sta attraversando una fase difficile?
La scelta di creare un gruppo di lavoro con una visione internazionale ha proprio l'obiettivo di cogliere le opportunità a livello globale, poiché sarebbe limitativo concentrarsi esclusivamente su una visione di tipo locale. Non dobbiamo comunque dimenticare che, anche se le autovetture tradizionali stanno attraversando una fase di crisi, rimangono il mezzo di trasporto più diffuso e, con l'affermazione delle auto elettriche, sarà necessario ripensare alle strutture produttive per cogliere questa opportunità.

Crede davvero nell'auto elettrica? I lunghi tempi di ricarica e la mancanza di un'adeguata rete distributiva sembrano ostacoli insormontabili...

L'innovazione tecnologica, con la disponibilità di batterie ricaricabili sempre più rapidamente e caratterizzate da una maggiore autonomia, offre opportunità impensabili sino a due anni fa. A questo proposito è interessante sottolineare come, a Milano, A2A stia realizzando una serie di colonnine dedicate proprio alla ricarica dei veicoli elettrici. Un chiaro esempio del fatto che le auto elettriche siano destinate a diventare una realtà. Certo non potranno essere utilizzate, nel prossimo futuro, per lunghi spostamenti sulle autostrade, poiché la loro autonomia è ancora limitata. Ma rappresentano la risposta ideale alle esigenze di movimento all'interno delle grandi aree urbane: un veicolo a basso impatto ambientale e frutto delle tecnologie più innovative è emblematico degli sviluppi tecnologici che stiamo vivendo. 

Automazione, il futuro è green - Ultima modifica: 2010-05-12T17:51:07+02:00 da La Redazione