Il punto di vista del produttore

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M.C.

Le nuove regole, indipendentemente dalla loro effettiva qualità, provocano sempre dibattiti e contrapposizioni. Una situazione che si sta verificando anche per la recente Iec 60034-30:2008, che ha introdotto nuovi requisiti per la classificazione dei motori elettrici ad elevata efficienza energetica. Alessandra Boffa, Energy Efficiency Manager di Abb, sottolinea invece l'importanza di una normativa europea obbligatoria, non più frutto di un libero accordo fra i principali costruttori.

Perché era necessaria una nuova classificazione, in una fase in cui il mercato sta ancora 'digerendo' la classificazione Effx?
Le classi esistenti erano frutto di un accordo sottoscritto negli anni Novanta dai principali produttori di motori elettrici europei. Una simile classificazione, su base volontaria, si basava sulla serietà del singolo produttore, senza sanzioni o controlli da parte di enti terzi. Una condizione che, pur avendo il merito di far crescere l'attenzione nei confronti del risparmio energetico, si è dovuta scontrare con la realtà. Alcuni produttori, soprattutto extraeuropei, si sono infatti proposti sul nostro mercato con prodotti dotati del logo Eff1, ma privi delle caratteristiche necessarie per ottenerlo. Una situazione negativa per il mercato e che ha contribuito ad aumentare la confusione. I controlli previsti dalla nuova direttiva, invece, offriranno maggiori garanzie agli utilizzatori finali, prevenendo comportamenti fraudolenti e contribuendo ad aumentare la sensibilità a tutti i livelli. Dalla metà del 2011, quando queste classificazioni saranno obbligatorie, entreranno infatti a regime anche le strutture di controllo, per verificare che l'efficienza reale sia pari a quella dichiarata.

Come sarà spiegata la nuova classificazione agli utenti finali, soprattutto nel periodo in cui saranno contemporaneamente in vigore le due classificazioni?
In primo luogo è importante che gli utenti finali comprendano i vantaggi, in termini economici e di affidabilità, offerti da un motore a elevata efficienza. Anche per tale ragione, l'Energy Efficiency Team, che già da un paio d'anni è attivo in Abb per dare supporto tecnologico ai clienti sui temi dell'efficienza energetica, sta predisponendo una serie di incontri e di documenti da utilizzare per spiegare i principi base della nuova classificazione e per aiutare l'intero mondo industriale a fare chiarezza. In queste attività saremo sicuramente supportati anche da Confindustria ed Enea.

Le nuove classificazioni saranno valide anche a livello extraeuropeo?
Attualmente, nei diversi Continenti sono in vigore normative differenti, ma tutte ispirate al criterio di favorire l'utilizzo di soluzioni ad elevata efficienza energetica. Anche in Cina, dal 2011, entrerà in vigore una normativa specifica. Una dimostrazione di come tutto il mondo sia sempre più attento alla necessità di ridurre i consumi e, di conseguenza, l'immissione di CO2 nell'atmosfera.

Oltre all'attività dei costruttori, però, rimangono importanti le azioni, soprattutto economiche, promosse dai singoli Stati. Quali saranno gli impatti sugli attuali incentivi statali per l'utilizzo di motori a elevata efficienza?
Il decreto che offre uno sgravio fiscale per l'impiego di inverter e motori ad elevata efficienza, estremamente chiaro e di facile attuazione, sarà in vigore sino alla fine del 2010. Considerando che, nella prima fase, le due classificazioni coesisteranno, le norme fiscali in vigore rimarranno immutate.

Come si stanno organizzando i costruttori per rispondere alle richieste della nuova classificazione?
Si tratta di un'importante opportunità, poiché contribuisce a fare chiarezza e a estromettere dal mercato quanti non operano con la necessaria correttezza. I produttori all'avanguardia, come Abb, dispongono già dei prodotti conformi alle nuove esigenze dettate a livello comunitario e, progressivamente, apporranno anche il marchio della nuova classificazione al fianco di quella esistente. Toccherà poi all'attività di sensibilizzazione il compito di spiegare tutti i vantaggi connessi all'utilizzo di motori in grado di svolgere lo stesso lavoro pur consumando una minore quantità di energia elettrica.

I requisiti richiesti per i motori classificati in classe Ie3 appaiono particolarmente restrittivi. Ritiene che sarà possibile soddisfarli entro il 2015, anno in cui questa sarà la classe di efficienza minima?
Abb ha già elaborato i piani industriali per essere in grado di rispettare le esigenze dettate per i motori in classe Ie3 ancora prima del 2015 e lo stesso stanno facendo i principali costruttori mondiali. Inoltre, la diffusione di singoli componenti con caratteristiche sempre migliori, permetterà anche agli assemblatori di realizzare soluzioni conformi a tali requisiti.

La produzione su larga scala contribuirà a far diminuire i prezzi?
La concorrenza rappresenta sempre un fattore positivo per il mercato, ma non dobbiamo dimenticare che il prezzo di un motore dipende, in larga parte, dalla materia prima utilizzata, tra cui il rame. Per tale ragione crediamo che non si assisterà ad una drastica riduzione dei prezzi. È però importante che tutti comprendano come un investimento leggermente maggiore può essere recuperato in tempi molto rapidi, grazie al risparmio di energia elettrica. Il tutto senza però dimenticare che i controlli svolti da enti terzi permetteranno di proteggere gli investimenti degli utilizzatori stessi.

È stato valutato quale sarà l'impatto della nuova classificazione sulla riduzione dell'emissione di CO2?
Si tratta di esercizi sempre complessi e che lasciano spazio ad interpretazioni differenti. Alla fine dello scorso anno uno studio di Confindustria ha valutato che con un tasso di sostituzione inferiore al 10% annuo dei motori con scarsa efficienza, nell'arco di cinque anni sarebbe stato possibile ridurre di oltre 4,5 TWh i consumi elettrici annui. Al di là di queste cifre è però importante rimarcare come il risparmio energetico ottenuto eviterebbe la realizzazione di nuove centrali per la produzione di energia, se iniziassimo tutti a pensare maggiormente alla protezione dell'ambiente e non solo al ritorno economico immediato, sostituendo metà dei motori attualmente installati con soluzioni ad elevata efficienza.

Ritiene che la nuova direttiva sia sufficiente per ridurre sensibilmente i consumi elettrici?
Sicuramente si tratta di un importante passo avanti. Non possiamo però dimenticare che, anche senza attendere imposizioni dall'alto, gli utilizzatori dovrebbero imparare a sfruttare al meglio le risorse disponibili. Basti pensare che, in alcuni casi, il semplice utilizzo di un inverter permette di ridurre i consumi del 60%, con vantaggi economici praticamente immediati. A questo si aggiunge la necessità di un corretto dimensionamento dei motori. Simili apparecchiature, infatti, sono state ingegnerizzate per garantire la massima efficienza a fronte di determinati carichi. Al contrario, spesso sono istallate soluzioni sovradimensionate, che funzionano poi al di fuori del range ottimale, vanificando così l'investimento. È infine necessario che anche i costruttori di macchine comprendano come, proponendo soluzioni ad alta efficienza, possono differenziarsi dai concorrenti.

Il punto di vista del produttore - Ultima modifica: 2009-09-30T17:52:23+02:00 da Miti Della Mura