Era l'ormai lontano 2009 quando venne varato il Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti), con l'obiettivo di informatizzare l'intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e la cui entrata in vigore era prevista per il 1° giugno 2011.
Tra rinvii e problemi, però, il sistema non è mai entrato definitivamente a regime e gli ultimi quattro arresti (a cui si aggiungono i 22 dei mesi scorsi) confermano che le difficoltà non sono esclusivamente tecniche. Una situazione che ha indotto Assintel, l'Associazione nazionale delle imprese Ict di Confcommercio, a chiederne l'immediata sospensione.
Il comunicato diffuso dall'associazione è chiaro: “Il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti è marcio. Serve fare pulizia e ripartire in modo onesto, seguendo le linee d'azione e di buon senso già tracciate dal 2011 dalle associazioni di categoria, ma restate inascoltate perché non in linea con il sistema criminoso che vi stava dietro”.
Il comunicato diffuso dall'associazione è chiaro: “Il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti è marcio. Serve fare pulizia e ripartire in modo onesto, seguendo le linee d'azione e di buon senso già tracciate dal 2011 dalle associazioni di categoria, ma restate inascoltate perché non in linea con il sistema criminoso che vi stava dietro”.
I responsabili di Assintel non scelgono la diplomazia per esprimere il proprio disappunto: "Il Sistri va bloccato e riprogettato, facendo tesoro di tutto il lavoro messo in campo nei Tavoli ministeriali a cui Assintel ha partecipato. Il nodo centrale da sciogliere è il rischio di monopolio, che andrebbe a stroncare le tante software house che già lavorano nel settore; occorre invece garantire chi lavora nel campo con l'implementazione di un sistema di interoperabilità dei loro software, a rispetto del protocollo d'Intesa firmato con Ministero dell'Ambiente già nel 2011. Oggi è chiaro perché esso è rimasto disatteso: lo scopo era quello di eliminare definitivamente le software house dal mercato e imporre l'obbligo del sistema Sistri, e dei relativi contributi economici implicati, favorendo società compiacenti”.