A mettere a fuoco le opportunità di business offerte dalla connettività tra tutto e tutti è Cisco Italia; per voce del suo amministratore delegato Agostino Santoni (nella foto), la filiale italiana del colosso californiano, dichiara: "Oggi meno dell'1% di ciò che può essere connesso al web è in effetti collegato in rete ma nel futuro c'è una crescita esponenziale di connessioni, che sarà una carta vincente per chi saprà cogliere in modo creativo e dinamico le possibilità nascoste dalla massa di relazioni che si potranno creare".
L'Internet of Everything porta con sè anche un cambiamento culturale che deve essere veicolato a imprese ed enti pubblici e Cisco ha tutti i numeri per spingere le imprese e le persone a un utilizzo evolutivo della tecnologia, offrendo soluzioni che rispondono a bisogni precisi e sostenendo la creazione delle infrastrutture di rete a banda ultralarga.
Dice ancora Santoni: "Facendo leva sulle potenzialità delle nostre architetture tecnologiche, sulla capacità di arrivare al mercato tramite l'ecosistema di partner e sulla valorizzazione delle competenze e idee italiane, generiamo nuovo business per noi e offriamo la possibilità di veicolare efficacemente soluzioni costruite insieme: raggiungendo in particolare clienti di settori verticali che finora non trovavano risposte complete e pronte all'uso alle proprie necessità, perdendo l'occasione di sfruttare efficacemente le potenzialità del digitale".
Attenzione, però, a non ridurre tutto il discorso dell'Internet of Everything alla sola connettività: "Non si tratta solo di trasferire dati da un punto all'altro della rete, ma di elaborarli e distribuire l'intelligenza nella rete stessa", puntualizza Flavio Bonomi,
Cisco Fellow, VP - Head of Advanced Architecture and Research. "Una rete intelligente può soddisfare i bisogni precisi di tante applicazioni in settori verticali diversi: Process Manufacturing, Trasporti, Discrete Manufacturing, Utility, Difesa, Salute e Retail".