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Ipack-Ima, la forza di un brand

Apre il 28 febbraio a Milano Ipack-Ima, la fiera di riferimento per il mondo del processing e del packaging. Secondo il suo amministratore delegato, Guido Corbella, le premesse per un’edizione di successo, nonostante il momento difficile dell’economia mondiale, non mancano

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V.B.
Oltre 1.300 espositori, di cui il 31% di provenienza estera. Sono questi i numeri dell'edizione 2012 di Ipack-Ima, la manifestazione nata nel 1961 come una delle prime fiere specializzate per l'industria del processing e packaging.
“Sono numeri di tutto rispetto che, considerato il momento molto negativo per l'economia mondiale, confermano il radicamento della fiera nel settore”, dice Guido Corbella, amministratore delegato della manifestazione.

Proprio con lui parliamo di un brand affermato, oggi riconosciuto anche nei mercati emergenti.

A quali comparti industriali è principalmente rivolta la fiera e quale tra questi è cresciuto più di altri negli ultimi anni?

Ipack-Ima è un evento di riferimento indiscusso per gli operatori dell'industria alimentare, mentre per quelli della pasta secca, in particolare, è l'evento mondiale di riferimento. Il settore del Grain Based Food è ampiamente sviluppato, con operatori da tutto il mondo che convergono in fiera in cerca delle soluzioni più competitive e aggiornate per lavorare e confezionare pasta, pane, pizza e snack. Anche il comparto non alimentare gioca, tuttavia, un ruolo chiave; al suo interno una posizione centrale è ricoperta dal settore delle tecnologie e soluzioni per etichettatura, codifica, marcatura e tracciabilità, identificabile in fiera nel percorso Labeltrack.
Ipack-Ima rappresenta una vetrina d'eccellenza per conoscere tutte le novità di questo comparto e un'occasione per fare il punto sulle varie fasi della movimentazione del ciclo logistico delle merci, grazie agli oltre 200 espositori appartenenti a questo comparto.

Qual è il valore aggiunto che, secondo voi, la manifestazione offre agli espositori?

Chi espone a Ipack-Ima può sentirsi parte di un'élite tecnologica, vista la qualità espositiva presente in fiera. Non solo, l'espositore ha la possibilità di incontrare buyer da ogni continente e intercettare nuove occasioni di business in un contesto altamente qualificato e internazionale.

Dal punto di vista dei visitatori, invece, che cosa è possibile trovare di esclusivo a Ipack-Ima?

Potrei dire che per un visitatore estero l'elemento esclusivo è dato da quello spirito di ospitalità e affabilità che il nostro Paese offre, ossia quell'Italian way of life che gli stranieri da sempre apprezzano. Più concretamente, di esclusivo a Ipack-Ima vi sono la presenza tecnologica delle macchine del settore Grain Based Food più innovative e un calendario di eventi collaterali di estrema rilevanza.

Come ha inciso il clima d'incertezza economica su quest'edizione di Ipack-Ima?

Mai come in questa edizione le adesioni da parte degli espositori arrivano all'ultimo minuto. Il clima d'incertezza ha sicuramente pesato nel momento di decidere se partecipare o meno. Fortunatamente, a differenza di altre fiere del settore, abbiamo mantenuto buoni i livelli prefissati e la mia sensazione, dai contatti avuti con gli espositori, è che le aziende che operano nel settore di Ipack-Ima stiano avvertendo meno la crisi, perché proiettate all'export e verso una pluralità di settori di sbocco.
Gli espositori hanno investito sulla loro presenza mantenendo le aree prenotate nell'edizione precedente, in alcuni casi addirittura con degli incrementi, nonostante il momento di grande difficoltà. Non ci sono quindi segnali negativi e gli investimenti fatti dagli espositori sulle aree e sugli stand fanno presupporre che la manifestazione avrà garantita la sua completezza espositiva. Quanto e come questo clima incerto potrà incidere, lo valuteremo in ogni caso a fine manifestazione con i dati di affluenza, anche se segnali positivi arrivano già dalle oltre 12mila preregistrazioni e dall'accoglienza del Buyers Programme, un progetto di invito rivolto a operatori professionali esteri altamente qualificati, realizzato in collaborazione con Anima-Assofoodtec, promotori di Ipack-Ima.

In che cosa consiste la Business Community di Ipack-Ima?

Innanzitutto dobbiamo considerare i nove principali mercati di sbocco ai quali Ipack-Ima si rivolge e che formano la grande Business Community di Ipack-Ima: Grain Based Food, Dairy Products, Beverage, Confectionery, Vegetables & Fruit, Fresh and Convenience Food, Health and Personal Care, Chemicals- Industrial & Home, Industrial & Durable Goods.
Da questa edizione abbiamo predisposto un nuovo strumento di comunicazione sul canale web, le Business Community, appunto, che offrono agli operatori di settore la possibilità di far parte di una fitta rete di contatti qualificati e selezionati attraverso l'adesione ai gruppi professionali nei social network rigorosamente 'business'. Aderire a questo network significa poter entrare liberamente in contatto con altri operatori dello stesso comparto, rendere sempre visibili le proprie competenze, avere continue occasioni di confronto in rete e soprattutto sentirsi parte di un settore a cui offrire le proprie soluzioni. Si tratta di un nuovissimo strumento per fare business comunicando le competenze dell'azienda, in modo gratuito e globale, il cui valore per l'impresa nasce dalla somma di tre elementi che hanno al centro l'operatore: identificazione nel comparto (la Business Community di Ipack-Ima), conoscenza del problema (il tema del processing, packaging e material handling) e competenza nella soluzione (esperienza del singolo operatore).
Il risultato si può quantificare facilmente in più visibilità per l'operatore, maggior riconoscimento dell'azienda, una più approfondita e aggiornata cultura di settore.

C'è un trend tecnologico che più di altri ispira questa edizione?
Le grandi tematiche attorno alle quali ruotano le più interessanti novità tecnologiche e gli eventi collaterali di questa edizione sono due: la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, l'obiettivo principale sarà quello di documentare i progressi e le innovazioni tecnologiche che conseguono l'obiettivo di aumentare la sicurezza igienica del cibo, dalla produzione delle materie prime alla vendita del prodotto finito.
In questa direzione va il grande convegno internazionale dedicato alle tematiche legate alle tecnologie della conservazione e del processo alimentare, in calendario il 1° marzo 2012: 'Enhancing Food Safety and Food Security in Africa. Processing and Packaging Technologies from Farm's Gate to the Consumer's Table', realizzato con il coinvolgimento di esperti delle agenzie del polo agroalimentare dell'Onu, Unido, Wfp, Fao e Ifad coordinati dal Prof. Claudio Peri. È di grande rilievo l'annuncio della presenza del Direttore Generale di Unido Kandeh K. Yumkella, che terrà il discorso di apertura.
Altro tema caro alla manifestazione è quello della sostenibilità ambientale, con l'obiettivo di promuovere cultura e azioni che mettano in primo piano l'eco-efficienza e la sostenibilità del packaging. Alla base c'è il concetto di prevenzione, intesa come impegno che si estende al di là della filiera del packaging e influisce sulle scelte di consumo e sugli stili di vita.
Infine, indissolubilmente legato alla sicurezza alimentare, è il trend tecnologico del settore labelling, tracciabilità e contraffazione. In fiera trovano ampia visibilità tutte le soluzioni più avanzate in tema di tracciabilità e rintracciabilità: tutto il mondo delle etichette, la cui presenza è ormai ampia e consolidata in Ipack-Ima, i dispositivi Rfid, le tecnologie antitaccheggio e anticontraffazione, la stampa di ologrammi. I responsabili della produzione, del confezionamento, della logistica e dell'R&D di aziende operanti nell'industria alimentare e non solo troveranno in fiera le risposte a tutte le esigenze di identificazione dei prodotti.

Ipack-Ima, la forza di un brand - Ultima modifica: 2012-03-01T17:39:19+01:00 da La Redazione