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La grande industria perde dipendenti

In cinque anni persi 700mila posti di lavoro, questo lo scenario disegnato da Prometeia

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Massimiliano Cassinelli

Nel 2013 la grande industria avrà perso 700mila posti di lavoro rispetto al 2008. È questo quanto prospettato, come concreta possibilità, da uno studio di Prometeia. Infatti, dopo le ristrutturazioni avvenute nel settore industriale dei primi Anni '80 e '90, esiste il rischio che il periodo recessivo porti ad una terza fase, frutto della crisi del biennio 2008-2009.
Secondo l'indagine degli esperti, proprio la grande industria sta soffrendo maggiormente questa situazione, che induce a rivedere anche una serie di investimenti.
Stefania Tomasini, curatrice della ricerca e responsabile delle previsioni economico-finanziarie, ha sottolineato che le aziende italiane si sono dimostrate “incapaci di attenuare gli effetti della Grande Crisi a causa della debolezza della domanda domestica”. Ma non possono essere trascurate le strette creditizie operate dalle banche: “Gli istituti di credito sono sempre più selettivi nell'erogazione di liquidità”, anche per la crescita dei tassi di interesse inter-bancari.
La stessa Tomasini pone l'accento sulla Crisi della Farmaceutica, al punto che la cura della persona e i servizi legati alla salute stanno divenendo il nuovo fronte difficile.
La difficoltà dell'economia reale è stata confermata anche da Istat che, in dicembre, ha registrato 2 milioni e 243mila disoccupati, in aumento dello 0,9% rispetto a novembre. Mentre gli occupati sono quasi 23 milioni, un valore sostanzialmente stabile rispetto al dicembre dell'anno precedente e al novembre 2011.

La grande industria perde dipendenti - Ultima modifica: 2012-02-01T16:28:54+01:00 da Massimiliano Cassinelli