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Lavorare di notte è più sicuro

Una ricerca Inal mostra come la probabilità di subire incidenti sia minore nelle ore notturne, anche grazie ad una maggiore automazione

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Massimiliano Cassinelli

Un recente studio della Consulenza Statistico Attuariale di Inail ha analizzato la rischiosità del lavoro notturno, mettendo in rapporto gli infortuni denunciati e i lavoratori esposti al rischio notturno. Un confronto dal quale, per il 2010, l'incidenza infortunistica su quanti operano di notte risulta pari al 27‰. Più bassa, quindi, di quella registrata per il totale dei lavoratori, ferma a quota 34‰.
Dalla lettura dei dati statistici risulterebbe, dunque, un rischio inferiore per i lavoratori notturni rispetto a quelli che operano negli orari più tradizionali.
Su questa stima incide, evidentemente, il fatto che numerose attività, soprattutto nell'ambito dell'edilizia, vengono sospese nelle ore notturne. Ma è interessante rimarcare come l'indicatore risulti più favorevole anche nel settore produttivo. Questo perché le attività industriali a ciclo continuo, notoriamente più pericolose, nelle ore notturne sono maggiormente automatizzate. Inoltre, in queste fasce orarie, il personale svolge soprattutto azioni di presidio e controllo dei macchinari, mentre la presenza di un minor numero di persone che operano contemporaneamente limita la possibilità di incidenti.
Gli infortuni notturni costituiscono una piccola quota del complesso degli infortuni sul lavoro e, nel 2010, hanno rappresentato il 2,5% del totale. Dal punto di vista temporale, le statistiche rilevano che i casi di infortunio si sono verificati, in modo quasi omogeneo, dal lunedì al giovedì, mentre si registra una frequenza maggiore nella giornata lavorativa del venerdì ( il 17% circa delle denunce). Per quanto riguarda l'ora di accadimento, il 50% degli infortuni notturni si concentra tra l'una e le due e tra le cinque e le sei. Fasce orarie nelle quali, evidentemente, l'attenzione delle persone registra un sensibile calo.

Lavorare di notte è più sicuro - Ultima modifica: 2011-11-17T08:12:15+01:00 da Massimiliano Cassinelli