Le vie del gas naturale

La temporanea chiusura del Transitgas riaccende le polemiche sulle carenze della rete di gasdotti che rifornisce l’Italia, mentre stentano a partire i lavori per la realizzazione delle nuove pipeline transcontinentali. Ultimato, invece, il progetto di ampliamento del Transmed, il cui sistema di con

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Valeria De Domenico

Come molti sapranno dai giornali, una serie di temporali e frane è stata la causa, lo scorso luglio, della chiusura del gasdotto Transitgas, che attraverso la Svizzera introduce in Italia metano dal Nord Europa. Nonostante le parti coinvolte si siano date da fare per garantire il ripristino delle funzioni del condotto, almeno in via provvisoria, entro la fine dell'anno, questi mesi di stop sono bastati per indurre il presidente dell'Autority per l'Energia, Alessandro Ortis, a lanciare dinanzi alla Commissione Industria del Senato, un allarme approvvigionamenti. Se dovesse esserci un freddo eccezionale, la disponibilità di gas cosiddetta 'di punta' sarebbe, a detta di Ortis, “appena sufficiente a far fronte al picco potenziale del prelievo giornaliero”. Sembra d'altronde che si possano già rilevare i primi effetti sui prezzi del gas nel nostro Paese. L'evento eccezionale ha scoperto delle carenze strutturali pregresse. Per Ortis, infatti, il problema ha radici lontane, essendo “altre realizzazioni - nuovi stoccaggi, rigassificatori e nuovi metanodotti - attualmente incerte e comunque spostate nel tempo”.
È vero che l'autunno 2010 è stato provvidenzialmente mite, almeno per quanto riguarda le temperature, ma questo non ci consente di ignorare un fatto che impone delle domande sullo stato della nostra rete di trasporto e di distribuzione del gas. La partita si gioca per lo più a livello politico. Il progetto Nabucco, ad esempio, è volto alla realizzazione di un gasdotto, che attraversando Azerbaijan, Georgia, Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria, bypasserebbe la Russia, diminuendo la dipendenza da Mosca del Vecchio Continente. Per impedirne la costruzione, la Russia sta manovrando parecchio. Il Nabucco, infatti entra in conflitto con i progetti russi di Nord Stream e South Stream. Quest'ultimo, attraversando off shore prima il Mar Caspio e poi il Canale di Otranto, taglierebbe fuori tutti i Paesi extracomunitari. Per la sua realizzazione, è stato siglato un accordo tra Gazprom ed Eni.
Un altro controverso progetto che riguarda questa volta il gas proveniente dall'Africa è il Galsi, alla cui realizzazione partecipano la compagnia di stato Algerina Sonatrach, Enel, Edison e Gruppo Hera. Questo gasdotto, che dovrebbe esser pronto per il 2014, sarebbe lungo 1.350 km e potrebbe portare fino a 10 miliardi di m3 di gas l'anno dall'Algeria all'Italia passando attraverso la Sardegna. Questo fatto, lungi dal lusingare gli abitati dell'isola, ha scatenato parecchie polemiche, che sono state tra le cause del ritardo nell'inizio dei lavori. Per qualcuno il nuovo, modernissimo, gasdotto trasformerebbe addirittura l'Italia in un hub del gas. Per altri, considerando i cali della domanda dovuti alla crisi globale e la concorrenza sempre più competitiva fatta dalle altre fonti energetiche, si tratterebbe dell'ennesima opera inutile.
Per quanto ci riguarda, con i suoi 565 km off shore il Galsi sarebbe un interessante banco di prova del livello tecnologico raggiunto dalle aziende italiane specializzate in impiantistica sottomarina o di quelle che forniranno la tecnologia di controllo di un cantiere così critico. Attendiamo quindi di conoscere le specifiche tecniche di questa colossale impresa.

Il gasdotto Transmed
Tornando al presente, una delle realizzazioni più interessanti degli ultimi anni in fatto di sistemi di telecontrollo per reti gas vede protagonista l'azienda Sdi Automazione, chiamata da Eni Scogat e SnamProgetti a realizzare tre Dcs di centrale e il sistema di telecontrollo per la tratta tunisina del gasdotto Transmed, denominata Trans Tunisian Pipeline (Ttp).
Transmed collega una delle più grandi riserve di gas naturale del mondo, situata nel deserto algerino, con la Val Padana. La costruzione della prima linea è stata completata nel 1983. Alla fine del 1990 Eni ha firmato un accordo con Sonatrach per l'importazione di altri 7 miliardi di m3 all'anno, ed è stata costruita una seconda linea per gestire questo nuovo flusso. Una condotta lunga 550 km trasporta il gas dal giacimento di Hassi R'Mel in Algeria fino al confine con la Tunisia, dove viene introdotto nel gasdotto Transmed. Il punto di arrivo italiano è Minerbio, vicino a Bologna, dove il gas entra nel sistema di distribuzione nazionale. Complessivamente il gasdotto è lungo 2.220 km, di cui 370 in Tunisia, 380 sottomarini e 1.470 in Italia. La nuova linea corre, praticamente, parallela a quella già esistente. La tratta interessata dal sistema di telecontrollo e automazione di Sdi collega Feriana (confine con l'Algeria) a Capo Bon, per una lunghezza di 371 km. Per la realizzazione delle funzioni di telecontrollo sono state fornite Rtu di produzione Sdi e un centro di telecontrollo realizzato con il prodotto eXPert. Inoltre, sono state interfacciate al sistema di telecontrollo le due stazioni di pompaggio gestite da due Dcs di produzione Abb. Il sistema è completato dalla diagnostica in linea del sistema di comunicazione.
Il telecontrollo è composto da due centri, di cui uno con funzioni di disaster recovery. Quest'ultimo è tenuto costantemente allineato al sistema principale e dispone di tutti gli elementi per assumere le funzioni del centro principale e per acquisire direttamente i dati dai dispositivi di campo.
Il centro di telecontrollo principale è composto da Scada I/O Server in configurazione duale con hot-backup, Video wall, due postazioni operatore (con tre monitor ciascuna), web server per remotizzazione Hmi, stazione Hdr per storicizzazione dati, Engineering workstation, posto operatore telecomunicazioni e diagnostica sistema (due monitor). Il centro di telecontrollo con funzioni di disaster recovery comprende: Scada I/O Server in singolo, posto operatore (tre monitor), posto operatore telecomunicazioni e diagnostica sistema (tre monitor), stazione Hdr per storicizzazione dati, web server per remotizzazione web Hmi. Lungo il gasdotto, nelle stazioni di pompaggio, sono state installate 42 Rtu iSC per acquisizione misure e automazione stazioni di pompaggio; le Rtu sono connesse ai due centri con linee dedicate e ponte radio di backup (viene gestita una doppia connessione per ciascuno dei due centri ottenendo in tal modo un'alta tolleranza ai guasti).
Tre delle cinque centrali di compressione, Sbikha, Sbeitla e Korba, sono gestite da sistemi Dcs di produzione Sdi Automazione industriale, basate sul sistema Star/Dcs. Le funzionalità realizzate permettono la completa gestione di ogni centrale di compressione, comprendendo acquisizione e schedulazione delle sequenze operative di automazione, di protezione e interblocco, elaborazione dei segnali analogici con generazione di allarmi di soglia o consensi alle sequenze di telecomando.
Gli ingressi digitali, per ragioni di sicurezza, sono ridondati e, per lo stesso motivo, si effettua il controllo di integrità sui relè di comando. Per le regolazioni Pid sono state impiegate le schede Loop dedicate, sempre di produzione Sdi. I quadri relativi ai turbocompressori sono stati interfacciati utilizzando connessioni su linea seriale con protocollo Modbus. L'impianto può essere messo in esercizio da remoto grazie al sistema di tele-operazioni (IO/Server e Rtu telecontrollo). La diagnostica d'impianto è supportata dalla funzione di registrazione cronologica eventi con risoluzione pari a 5 ms.

<<<<<<< Gas sotto controllo
Per farci un'idea di quale sia lo stato dell'arte dei sistemi di controllo applicati alla gestione delle reti di gasdotti, abbiamo dato un'occhiata anche al centro di Dispacciamento di Snam Rete Gas, situato a San Donato Milanese. Il Centro gestisce e monitora continuamente il sistema di trasporto nazionale del gas per rendere disponibili, in qualsiasi momento e in ogni punto della rete, le quantità di gas. Nella sala operativa, presidiata 24 ore su 24 da personale specializzato e dotata di un grande pannello sinottico, che rappresenta la rete nazionale dei gasdotti, è monitorato in tempo reale l'assetto della rete anche in situazioni particolari, per lavori di manutenzione sugli impianti o in eventuali casi di emergenza. Un'altra funzione importante è quella di coordinare l'intervento dei tecnici specializzati presenti nelle sedi periferiche. I parametri sotto controllo sono il trasporto dei volumi di gas consegnati dagli Shipper agli Entry Point fino agli Exit Point, la sicurezza e la continuità del trasporto, la qualità del gas agli Entry Point, il potere calorifico ai Punti di Riconsegna, la manutenzione (ottimizzazione della capacità di trasporto disponibile). In totale, grazie a un sofisticato sistema Dcs, tra segnali e misurazioni, sono trattati circa 25mila dati di telemetria al minuto.

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Aspettando il gas

Di seguito le principali pipeline che interessano l'Italia

Tenp: con uno sviluppo complessivo di 968 km e una capacità di transito di 44 milioni di m3 al giorno, trasporta il gas dall'Olanda verso l'Italia.

Transitgas: è il gasdotto che trasporta gas di provenienza prevalentemente olandese e norvegese verso l'Italia, estendendosi per una lunghezza di 293 km.

Trans Austria Gasleitung (Tag): lungo 380 km, trasporta il gas dalla Russia attraverso l'Austria all'Italia, alla Croazia e alla Slovenia. Ne è proprietaria Eni per l'89%, mentre la restante parte è di proprietà della società austriaca Omv.

Green Stream: collega dal 2004 l'Italia alla Libia, dalla quale giungono circa otto miliardi di m3 gas l'anno, circa il 10% del fabbisogno nazionale.

Transmed: trasporta gas dall'Algeria alla Sicilia attraverso la Tunisia, è gestito dall'algerina Sonatrach e da Eni.

Le vie del gas naturale - Ultima modifica: 2010-12-13T16:48:53+01:00 da Lucia Favara