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L’Industria 4.0 vista da Interroll: servono componenti e competenze

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A.A.

Il 9 maggio, a Milano, Claudio Carnino, direttore commerciale e country speaker di Interroll Italia, e il prof. Marco Taisch del Politecnico di Milano (Dipartimento di Ingegneria Gestionale, corso Advanced and Sustainable Manufacturing), hanno fornito un'interessante, concreta interpretazione di Industria 4.0, basata sullo sviluppo di due direttrici fondamentali, quella di componenti intelligenti per gli impianti e quella di competenze multidisciplinari e adeguate all'applicazione di tecnologie digitali nei processi produttivi, e hanno messo in evidenza alcuni trend fondamentali per il 4.0, la "rivoluzione delle rivoluzioni".

In particolare, secondo il prof. Taisch (in foto qui sotto), primo imprescindibile trend è relativo all'adozione di componenti intelligenti, dotati cioè di sensoristica spinta a bordo, connessa con piattaforme software di condivisione e di analisi, in modo da abilitare non solo funzioni di diagnostica e di manutenzione predittiva, ma anche una produzione più sostenibile ed efficiente, proprio grazie a un maggiore controllo dei consumi energetici e degli scarti.

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Secondo, altrettanto importante trend per il 4.0 è l'utilizzo dei dati ricavati dai sensori. "Per anni ci siamo preoccupati di come salvare e dove mettere i dati ottenuti dal campo, ma ciò che fa la differenza oggi è la nostra capacità di elaborarli e utilizzarli, in modo da ricavare tempestivamente informazioni in grado di favorire produttività e successo sul mercato", ha detto il prof. Taisch. "Il salto necessario da compiere nei contesti di fabbrica 4.0 è dalle macchine 'stupide', ciò individualmente automatizzate e connesse alla sala controllo centrale, alle macchine 'iper-connesse' e comunicanti anche tra loro".

I dati, insomma, sono le materie prime della fabbrica 4.0 e devono essere gestiti al meglio, in un'ottica di iper-connettività, dove a parlarsi non sono solo le macchine tra loro, ma anche le fabbriche, i servizi e le persone. "Proprio in questa direzione dobbiamo guardare: una comunicazione e uno scambio di  dati multidirezionale, tra tutti gli attori e gli oggetti del processo produttivo e logistico", ha aggiunto il prof. Taisch: "è questa quella che si può definire automazione cognitiva, ovvero basata sulla conoscenza e sulla condivisione dei dati, è la vera Internet of Things industriale, anzi Internet of X, dove X sta per oggetti, persone, servizi, macchine, edifici...".

Inutile aggiungere che, in questi contesti, servono atteggiamenti culturali e competenze "nuove". "Le competenze delle diverse figure aziendali, a tutti i livelli dell’impresa, devono evolvere verso un mondo in cui l’aspetto ‘fisico’ e tangibile si accompagna a quello ‘digitale’ e virtuale basato sul dato. La capacità di leggere, analizzare gestire dati e informazioni diventa l’elemento fondante di ogni professionalità del futuro. Le decisioni, che una volta potevano essere basate su intuito, devono oggi lasciare il posto a razionali e quantitative analisi di contesto. Per queste ragioni, quella che stiamo vivendo oggi non è solo una rivoluzione tecnologica ma anche e soprattutto culturale", ha spiegato Taisch.

L'R&D globale di Interroll sta lavorando su questi concetti. "Molti nostri clienti sono già entrati nel mondo Industria 4.0 o si apprestano ad entrarvi. E noi saremo pronti a supportarli con soluzioni adeguate ai loro attuali e futuri modelli di business e di produzione. A Sps Ipc Drives a Parma presenteremo nuovi componenti e nuove soluzioni”, ha concluso Carnino.

L’Industria 4.0 vista da Interroll: servono componenti e competenze - Ultima modifica: 2017-05-10T12:48:33+02:00 da La Redazione