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L’Italia è più competitiva, lo dice la Banca Mondiale

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Massimiliano Cassinelli

Le recenti riforme hanno permesso all'Italia di migliorare la propria posizione nella graduatoria internazionale della competitività, che viene valutata in base alle facilità con cui le imprese possono operare in un Paese.

Nel rapporto “Doing business” 2016, stilato annualmente dalla Banca Mondiale e presentato a Washington, l'Italia ha guadagnato ben 11 posizioni rispetto all'edizione precedente, facendo registrare il miglioramento più accentuato tra le potenze europee. Un balzo significativo, anche se il nostro Paese, che si colloca al 45mo posto, si trova ancora lontano dalle posizioni di vertice e, soprattutto, da numerosi concorrenti europei. Il Regno Unito, in particolare, è al 6° posto e distanzia nettamente la Germania che, pur perdendo una posizione, è al 15° posto al mondo. Mentre la Francia, in salita di quattro posizioni, si trova al 27° posto, di poco meglio rispetto alla Spagna (33° posto).

Il gap da colmare, quindi, è ancora significativo per il tessuto economico nazionale. Mentre, in termini assoluti, la graduatoria vede primeggiare ancora Singapore e Nuova Zelanda.
Secondo gli esperti della Banca mondiale, il netto miglioramento dell'Italia è legato a due riforme varate dal governo. In particolare, la riforma della giustizia civile "ha reso più facile rispettare i contratti introducendo la notifica telematica obbligatoria degli atti, semplificando le regole del processo telematico e automatizzando il processo dell'esecuzione". La seconda riforma-chiave è il Jobs Act, "che semplifica le regole di licenziamento e incoraggia la conciliazione extra-giudiziale, riducendo i tempi e i costi della risoluzione delle cause lavorative. La nuova legislazione amplia anche la copertura dell'indennità di disoccupazione".

L’Italia è più competitiva, lo dice la Banca Mondiale - Ultima modifica: 2015-10-28T08:49:39+01:00 da Massimiliano Cassinelli