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Produrre costa sempre di più

I dati Istat confermano un preoccupante incremento nei costi della produzione industriale

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Massimiliano Cassinelli

L'ultima rilevazione Istat indica che, nel mese di agosto, l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è aumentato del 2,7% rispetto all'anno precedente, ma soprattutto dello 0,7% rispetto a luglio. Un dato, quest'ultimo, particolarmente preoccupante, in quanto mostra una tendenze accelerativa rispetto alle dinamiche rilevate nei mesi precedenti.
La situazione si riflette anche sul prezzo dei prodotti venduti sul mercato interno, cresciuti dello 0,8% su base mensile e del 3,0% su base annua. Simili dinamiche, sottolineano gli esperti di Istat, “risentono fortemente della crescita dei prezzi dei prodotti energetici, al netto dei quali l'indice registra una variazione congiunturale dello 0,3% e una tendenziale dello 0,7%”.
Decisamente più lente le dinamiche sui mercati internazionali, al punto che i prezzi dei beni venduti all'estero aumentano mediamente dello 0,2% sul mese precedente. In questo ambito, in particolare, è interessante notare come la crescita sia dello 0,1% per l'area euro e dello 0,4% per l'area non euro. Una situazione che, in termini tendenziali, porta un incremento dell'1,4% (+0,9% per l'area euro e +1,8% per quella non euro).
Da un'analisi più dettagliata emerge che il contributo maggiore alla crescita tendenziale dei prezzi dei beni venduti sul mercato interno proviene dai prodotti energetici (1,8%). Per il mercato estero i contributi più significativi derivano, per l'area euro, dall'energia (0,4%), per quella non euro dai beni intermedi e dall'energia (per entrambi 0,5,%).
Il settore di attività economica per il quale si rileva la crescita tendenziale dei prezzi più marcata è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con un incremento del 13,2% sul mercato interno e del 21,7% su quello estero.

Produrre costa sempre di più - Ultima modifica: 2012-10-11T13:36:11+02:00 da Massimiliano Cassinelli