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Produzione in calo, ma regge l’automazione

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Massimiliano Cassinelli

Dati negativi da Istat che, nel mese di marzo, ha registrato per la produzione industriale nel Paese un calo dell'1,6% nel fatturato, un valore da sommare a una contrazione del 3,3% negli ordinativi. Una situazione dovuta, in particolare, alla flessione del 2,6% sul mercato interno, mentre il calo degli ordinativi si è verificato sia sul mercato interno (-1,5%), sia su quello estero (-5,8%).

La contrazione del fatturato è verificata anche considerando la dinamica congiunturale degli ultimi tre mesi: l'indice complessivo cala dell'1,1% (-1,2% per il fatturato interno e -0,9% per quello estero).

Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano incrementi congiunturali per l'energia (+3,2%), mentre risultano in calo i beni strumentali, i beni intermedi (-2,5% per entrambi) e i beni di consumo (-0,6%).

L'indice grezzo del fatturato si riduce, in termini tendenziali, del 3,7%: il contributo più ampio a tale flessione viene dalla componente interna dell'energia.

Per il fatturato l'incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+6,5%), mentre la maggiore diminuzione, limitatamente al comparto manifatturiero, riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-22,4%).

Nel confronto con il mese di marzo 2015, l'indice grezzo degli ordinativi segna un lieve aumento (+0,1%). L'incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+30,7%), mentre la flessione maggiore si osserva nella metallurgia e nella fabbricazione di prodotti in metallo (-13,2%).

Si tratta di segnali negativi: gli analisti di Anie (anche in considerazione del fatto che il settore dei beni strumentali è comunque in crescita) prevedono, per il comparto dell'automazione una tenuta del mercato che, in generale dovrebbe chiudere l'anno con una crescita compresa tra i 3 e il 5%. A frenare il settore contribuiscono, comunque, il rallentamento dell’export, condizionato dal raffreddamento dell’economia Cinese e dei Paesi collegati, dai problemi russi e dalla brusca frenata del Brasile. Infatti, il basso prezzo delle materie prime induce una minore capacita di spesa dei Paesi in cui si esportano i nostri macchinari, oltre a una sostanziale contrazione degli investimenti nell'industria di estrazione e trattamento degli idrocarburi.

Produzione in calo, ma regge l’automazione - Ultima modifica: 2016-05-27T08:42:38+02:00 da Massimiliano Cassinelli