La risposta alla prima domanda è affermativa. “Oggi più che mai ha senso parlare di un ruolo strategico della produzione nella sviluppo economico globale, soprattutto in relazione ai Paesi Emergenti”, ha detto Nosbusch a Philadelphia. “Per mantenere questo ruolo strategico deve ovviamente essere una produzione 'smart', 'connessa' e 'orientata alla conoscenza', capace di promuovere una produttività che sempre piu' si sposa con sostenibilità e sicurezza”.
Nel rispondere alla seconda domanda, Nosbusch ha ricordato il ruolo fondamentale dell'integrazione tra sistemi di automazione e tecnologie informatiche e di risorse umane sempre piu' specializzate. “Un contesto di smart manufacturing puo' essere sostenuto a lungo termine solo da un'automazione strettamente integrata con l'IT, da un approccio multidisciplinare al controllo che favorisca uno scambio di informazioni in real-time lungo tutta la catena della manufacturing supply chain”, ha aggiunto Nosbusch. “Non saranno da trascurare poi tecnologie emergenti come il cloud computing o i simulation tool, ma cio' che fara' davvero la differenza in futuro sara' pero' la capacita' di creare sul mercato figure tecniche e altamente specializzate capaci di alimentare una vera e propria 'talent driven innovation' nell'automazione”.
A queste domande, nel frattempo, Rockwell Automation - che ha annunciato di aver chiuso l'anno fiscale 2012 (al 31 settembre 2012) con vendite pari a 6,259 milioni di dollari, con una crescita del 4/6% rispetto al 2011 - risponde confermando i propri investimenti nell'ulteriore sviluppo dell'Integrated Architecture, nell'intelligent motor control e nella sicurezza.