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Scada a rischio smartphone

I sistemi industriali e le smartcity sono sempre più esposti ai cyberattacchi, favoriti anche dai nuovi device mobili

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Massimiliano Cassinelli

Nella prima metà del 2012, il 44% degli smartphone italiani attaccati da malware sono stati infettati. Un fatto che, come ha spiegato Andrea Zapparoli Manzoni, fondatore di iDialoghi, nel corso del convegno"Sicurezza dei sistemi Scada nelle industrie e nelle infrastrutture critiche", non sempre viene percepito dagli utilizzatori. Simili violazioni, infatti, non mirano a rendere inutilizzabile il device, ma ad assumerne il controllo o a violarne i dati. Un'attività relativamente semplice per gli attaccanti, in quanto gli smartphone non sono stati pensati come strumenti ai quali affidare segreti e affari: dalle credenziali di accesso al controllo di un impianto industriale. Anche perché, considerando la loro breve vita utile, è assai raro l'impiego di adeguate patch.
Una simile situazione mette in crisi la sicurezza degli Scada, poiché diventa difficile arginare un attaccato proveniente proprio da questi device, sempre più utilizzati per gestire le infrastrutture industriali da remoto.
Una vulnerabilità, quella degli Scada, evidente anche a livello internazionale. Al punto che Leon Panetta, segretario americano alla Difesa, ha affermato: “Un attacco hacker su larga scala potrebbe causare una distruzione simile a quella dell'11 settembre”.
Un'eventualità tutt'altro che remota, se pensiamo che nell'ultimo semestre le minacce cyber sono cresciute del 300% e possono provenire da qualunque angolo del mondo.

Scada a rischio smartphone - Ultima modifica: 2012-12-02T23:58:26+01:00 da Massimiliano Cassinelli