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Infrastrutture critiche: nessuno è al sicuro

Il furto di dati dai sistemi informatici della Polizia dimostra che sono necessari drastici interventi per proteggere anche le reti di campo

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Massimiliano Cassinelli

Nei giorni scorsi ha suscitato stupore e sconcerto l'attacco degli hacker del gruppo "Anonymous", che hanno violato i sistemi informatici della Polizia sottraendo e pubblicando in rete migliaia di documenti riservati.
La Polizia delle Comunicazioni, pur confermando la violazione, ha precisato che sono in corso accertamenti per verificare l'autenticità dei documenti apparentemente sottratti al Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della polizia italiana). Un ente incaricato, in via esclusiva, “della prevenzione e della repressione dei crimini informatici, di matrice comune, organizzata o terroristica, che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale”.
La violazione del sistema informatico riconferma la necessità di efficaci strumenti di protezione delle reti aziendali e di quelle di automazione, come affermato, pochi giorni prima dell'attacco, nel convegno "Il valore della sicurezza delle reti nel network delle grandi aziende nell'era della globalizzazione", organizzato proprio dalla Polizia delle Comunicazioni.
Nel corso dell'evento Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, ha ricordato che "stiamo assistendo ad una inaspettata evoluzione del terrorismo informatico, sempre più mirato alle reti aziendali", al punto che la stessa Enel è stata obiettivo di due diversi attacchi informatici. Per tale ragione "Prevedere il non prevedibile è ormai la logica con la quale attivare un unico tavolo interaziendale".
Anche Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, ha ribadito la necessità di aumentare “il grado di sensibilità su un fenomeno molto sottovalutato”. Del resto, ha sottolineato Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, “è un momento importante per le infrastrutture critiche” ed è necessario "agire preventivamente”.

Infrastrutture critiche: nessuno è al sicuro - Ultima modifica: 2011-07-28T08:56:45+02:00 da Massimiliano Cassinelli