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Open Science&Innovation, un convegno su metodologie di dialogo tra Università e Industria

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Si è svolto a Milano il convegno “Open Science&Innovation”, promosso da Airi – Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, con l’obiettivo di cominciare a delineare nuovi modelli di cooperazione pubblico-privato nella R&S, che siano caratterizzati dal focus sullo sviluppo di prodotto e la gestione della proprietà intellettuale, dal potenziamento di figure esperte nel raccordo, dalla creazione di reti digitali basate sulla gestione avanzata dei dati.

Il convegno è il primo passaggio pubblico di un tavolo di lavoro Airi che ha coinvolto alcuni dei principali associati: Enti pubblici di ricerca (Cnr, Enea, Instm) e Università (Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore), nonché Industrie (Eni, Enel, Heidelberg Cement, Bracco, Brembo) e federazioni del mondo produttivo (Unioncamere, Farmindustria), organismi di supporto all’innovazione (Innovhub-SSI, Eidon Lab, Ayming). Al convegno hanno partecipato rappresentanti dell’Ufficio italiano brevetti e marchi – MiSE, dell’Associazione Italiana Investitori Informali – Iban e della rete Netval.

Alcune riflessioni

il dialogo ricerca-industria può essere favorito dalla diffusione di metodologie di trasferimento, basate sull’innovazione aperta. In questo nucleo sono stati presentati i seguenti casi di studio: modalità di “licensing out” per l’utilizzo di specifiche tecnologie industriali; il processo di selezione di spin off e start up nell’ambito di progetti innovativi; modelli concettuali di contratti standard per lo sviluppo di linguaggi contrattuali condivisi; pratiche di rete tra ricerca e piccole-medie imprese;

Il potenziamento organizzativo dei canali di trasferimento tecnologico passa per la scienza aperta. Nell’ambito di questo nucleo sono stati esposti i seguenti casi di studio: prassi di educazione alla ricerca orientata alla IP di prodotto; strumenti avanzati per il reperimento e la diffusione di dati digitali; nuove forme di incentivazione e strutturazione di meccanismi premiali per i dimostratori; principali modelli di gestione della IP.

In dieci anni raddoppiate le commesse di R&D

Durante il convegno, Airi ha evidenziato che nell’arco di dieci anni le imprese hanno quasi raddoppiato le commesse di R&S verso i Centri di ricerca pubblici e le Università; sono più che raddoppiate anche le commesse di R&S verso imprese italiane non appartenenti allo stesso gruppo mentre si sono dimezzate le commesse verso i Centri di ricerca privati italiani.

Allo stesso tempo è cambiato anche il grado di integrazione tra reti digitali industriali e la diffusione del mobile, del web semantico e della big data analysis che dieci anni fa era ancora una prospettiva.

Tuttavia ancora nel 2018 resta ampio il divario tra grandi e piccole imprese nel livello di digitalizzazione: poco meno della metà delle grandi imprese e pochissime PMI ha alti livelli digitali.

Questa situazione si somma alla necessità di strutturare moderne collaborazioni pubbliche-private in un’ottica di competitività, che mettano al centro il prodotto quale insieme di componenti integrate (es. competenze, brevetti, tecnologie abilitanti, interesse sociale).

“La promozione in Italia della open science and innovation richiede il superamento di alcune intrinseche debolezze storiche, poiché la collaborazione tra ricerca pubblica e quella privata si basa ancora spesso su rapporti personali e non istituzionali, oltre che sulla prossimità territoriale”, ha dichiarato il prof. Renato Ugo, Presidente di Airi.

Open Science&Innovation, un convegno su metodologie di dialogo tra Università e Industria - Ultima modifica: 2019-02-28T09:15:03+01:00 da Nicoletta Buora