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Automazione e misura sotto osservazione

Dati di settore e indicazioni sui percorsi tecnologici da seguire in futuro dall’Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione e Misura, pubblicato da AssoAutomazione

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Virna Bottarelli

“La contrazione media del 30% del mercato dell'automazione, con punte fino al 60% per alcuni settori, è stata la conclusione di una profonda crisi finanziaria, che ha avuto un terribile impatto sull'economia reale”. È quanto afferma Roberto Maietti, ex presidente di AssoAutomazione (la presidenza è andata lo scorso luglio a Giuliano Busetto, ndr), nell'introduzione all'Osservatorio dell'Industria Italiana dell'Automazione e Misura. Oltre a dare un aggiornamento sull'andamento del settore, l'Osservatorio vaglia possibili percorsi di crescita nel campo dell'automazione. 

Il settore nel 2009
 
Le tendenze recessive che hanno contraddistinto il 2009 non hanno risparmiato l'industria elettronica italiana, che ha mantenuto, lo scorso anno, il percorso calante del volume d'affari complessivo emerso già nel 2008.
Tutti i comparti ad alta tecnologia hanno risentito della difficile fase congiunturale, compresi automazione e misura e sicurezza e automazione edifici, che avevano mostrato una maggiore capacità di tenuta nel corso dell'anno precedente.
Il comparto automazione e misura, in particolare, non ha replicato, nel 2009, l'andamento in controtendenza alla media dei comparti dell'elettronica registrato nell'anno precedente e, dopo un quinquennio di progressiva crescita, in chiusura d'anno ha sperimentato un - 28% nel giro d'affari complessivo a valori correnti.
Più di tutto è mancato il sostegno del canale domestico (-27,9%), che ha sofferto della dinamica cedente degli investimenti in innovazione, a sua volta frutto della recessione che ha disincentivato l'ammodernamento degli impianti. In calo anche le importazioni (-15,4%) e le vendite sui mercati esteri (-12,5%).
Nella prima metà del 2010, seppure con la necessaria cautela, il profilo congiunturale internazionale ha iniziato a mostrare segnali di miglioramento e, come riporta l'Osservatorio: “il rientro per l'economia italiana in un sentiero di crescita appare subordinato alla capacità degli operatori industriali di riagganciare la ripresa sui mercati esteri più vitali, soprattutto nelle economie emergenti”.
Qualche segnale di ripresa si intravede anche sul fronte interno, dove investimenti in macchinari e attrezzature potranno fornire nel corso del 2010 un positivo contributo alla domanda di tecnologie per l'innovazione. “In questa fase di riavvio del ciclo produttivo”, citiamo ancora l'Osservatorio, “ dopo il blocco degli impianti dell'anno precedente, un elemento di forte criticità per l'operatività settoriale si identifica nel difficile approvvigionamento di componenti, che potrebbe precludere in parte l'operatività aziendale”.

Dai diretti interessati

L'Osservatorio riporta anche le considerazioni emerse nell'ambito dei gruppi di lavoro di AssoAutomazione riguardo alla situazione attuale. Del Gruppo Plc e I/O distribuiti, comparto che rappresenta, tradizionalmente, l'anima dell'industria dell'automazione, si fa portavoce il suo presidente, Oscar Milanese, che parla di una “decisa ripresa in atto ormai da alcuni mesi” e di un 2010 “in fortissima crescita sul 2009, anche se sotto ai valori del 2008”. Secondo Milanese, inoltre, “gli attori principali della crescita sono in primo luogo i costruttori di macchine, che grazie a una forte domanda estera hanno un portafoglio ordini decisamente interessante, anche se caratterizzato da crescite a macchia di leopardo; crescono poi, anche se in misura minore, gli integratori e i quadristi che alimentano la filiera”. Un quadro di cauto ottimismo, nel quale occorre considerare, tuttavia, che “i problemi comuni delle imprese riguardano ancora i costi di esercizio, la mancanza generalizzata di scorte e la contemporanea necessità di fornire macchinari con consegne urgenti” e che “molte aziende restano ancora in profonda crisi”.
Si parla di recupero anche nel comparto degli azionamenti elettrici (un approfondimento su questo comparto tecnologico lo trovate nelle pagine dello Speciale, ndr), per il quale Roberto Beccalli, presidente dell'omonimo Gruppo, parla di “un'inversione di tendenza che riporta il trend in crescita iniziando un periodo di recupero che si prospetta comunque lungo” e azzarda “una crescita rispetto al 2009 di circa il 15%”. Per contro, anche in questo settore sono ancora diversi i problemi da risolvere: “L'esplosione del mercato cinese e giapponese ha incrementato notevolmente la domanda di componentistica elettronica di questi paesi ma i fornitori, che hanno tagliato sia personale sia stock, hanno grandi difficoltà a coprire l'intera domanda”. Altre complicazioni sono di natura finanziaria: “I prestiti delle banche sono dati con il contagocce, creando problemi di liquidità ai costruttori di macchine e ritardando i pagamenti nei confronti dei fornitori”.
Antonio De Bellis, presidente del Gruppo Telecontrollo e Supervisione reti, parla invece di un comparto che è stato immune alla crisi e che solo a fine 2009 ha dato segnali di cedimento, quali rallentamenti nell'esecuzione dei lavori e nei pagamenti.
“Il 2010”, dice De Bellis, “si caratterizza per l'attenuarsi dei fenomeni di rallentamento nella prima parte dell'anno e con segnali di ripresa di gare d'appalto in Italia, poco significative o del tutto assenti nel 2009”. 
Hanno fortemente sofferto la crisi, invece, il software e l'Hmi. Come dice Maurizio Crespi, presidente del Gruppo di riferimento: “La contrazione del mercato si è attestata globalmente intorno al 30% per i settori del dialogo operatore, dei pc industriali e della supervisione”. Un trend in rialzo ha contrassegnato l'inizio del 2010 ma il mercato, come prosegue Crespi, “continua a presentarsi nervoso e instabile e la visibilità di nuove attività e ordini si limita al breve periodo”.
Per quanto riguarda l'automazione applicata alle reti di trasporto, Roberto Moro, presidente Gruppo Telematica applicata a traffico e trasporti, commenta: “Considerato che la spesa in questo ambito è prevalentemente in capo alle Pubbliche Amministrazioni, in presenza di una situazione economica difficile segnata dai tagli dei trasferimenti, non si può prevedere un anno di crescita degli investimenti”. E non c'è da aspettarsi di meglio nemmeno sul lato degli investitori privati, a causa delle troppe incertezze sui ritorni dell'investimento.
Dal Gruppo Rilevamento, misura e analisi arrivano voci di una ripresa, anche se discreta e non generalizzata. Ne parla il presidente Andrea Bianchi: “Resta al momento forte la domanda di prodotti destinati ai settori alimentare, in particolare imballaggio, farmaceutico e medicale e i prodotti destinati ai mercati indotti, cioè quelli che forniscono apparecchiature per questi settori”. Da tenere in considerazione anche l'ambito della produzione e distribuzione di forme alternative di energia, per il quale “i risultati del primo semestre 2010 sono particolarmente confortanti e lasciano ben sperare anche per i prossimi mesi”.
Diversa da tutte quelle descritte è, infine, la situazione del mercato degli ups che, come dichiara Salvatore Moria, presidente dell'omonimo gruppo al momento della redazione dell'Osservatorio, nel 2009, “ha tenuto un comportamento virtuoso rispetto all'andamento degli altri comparti dell'elettronica e dell'elettrotecnica, con una perdita limitata al -7%”.  Il rovescio della medaglia è, tuttavia, che “la stessa cosa non si potrà probabilmente affermare nel 2010, che appare per gli ups piuttosto stagnante, sia per quanto riguarda le macchine sia per i servizi associati alla vendita”. L'aumento di fatturato che diverse aziende stanno sperimentando nell'anno in corso non è, infatti, imputabile a un aumento del classico mercato dei gruppi di continuità ma “fortemente 'drogato' dal boom del fotovoltaico, un comparto in cui molti costruttori di ups si sono trasferiti con risorse e investimenti”.

Efficienza energetica e smart grid

Sono queste le vie verso le quali si stanno indirizzando, seppure con modalità e tempi diversi da comparto a comparto,  le soluzioni d'automazione, dai plc agli ups.
Il controllo dei vari organi meccatronici di un sistema di automazione è uno dei primi elementi di risparmio di energia elettrica, in quanto si riduce l'energia in forma di calore disperso, ottimizza le traiettorie, fa in modo che le macchine siano utilizzate alla velocità ottimale. Il comparto del controllo programmabile, quindi, è sempre maggiormente coinvolto nelle strategie di ricerca di efficienza energetica e propone al mercato soluzioni con funzioni sempre più integrate di raccolta dati, misura, gestione, supervisione e sicurezza dell'energia. Non solo, i plc possono giocare un ruolo importante anche nell'ambito delle smart grid: i controller sono, infatti, utilizzati anche nella gestione delle utility e hanno tutte le caratteristiche di comunicazione idonee allo sviluppo di reti intelligenti.
L'efficienza energetica è in primo piano anche quando si parla di azionamenti, perché è il drive che consente al motore di non sprecare energia, impiegando solo quella necessaria a soddisfare l'applicazione. La tendenza attuale è, inoltre, quella di integrare nell'azionamento una parametrizzazione dedicata all'efficienza energetica, che migliora ulteriormente le performance del sistema con un consumo minimo.
Discorso simile per il telecontrollo, una tecnologia utile a risolvere questioni specifiche di efficienza sia in maniera diretta, laddove il consumo è controllabile, sia indiretta, quando, grazie a esso, si abbattono i costi operativi e le emissioni.
Rimanendo in tema di energia e reti intelligenti, anche i pannelli operatore e i sistemi di supervisione hanno qualcosa da dire. Sistemi di produzione di energia interconnessi e gestiti da sistemi di controllo sofisticati richiedono sistemi
di supervisione altrettanto avanzati, come i pannelli operatore di ultima generazione, con processori potenti, funzionalità di analisi e di datalogging e connettività Ethernet.
Le reti intelligenti non possono non interessare poi l'ambito dell'automazione applicata alle reti di trasporto, anche se, in questo caso, il concetto assume un significato più ampio, come puntualizza Roberto Moro: “Il concetto di rete intelligente in questo campo dovrà comprendere sia la tecnologia, hardware e software, di regolazione dei flussi energetici  e di traffico, sia  la modulazione dei flussi di informazione ai singoli viaggiatori, senza la quale il processo del traffico, ormai dichiaratamente caotico, in senso matematico, resterà tale anche nella comune accezione del termine”.
Nel settore ups, infine, mentre il tema dell'efficienza energetica è, da qualche tempo, all'ordine del giorno (esiste anche un codice di condotta a livello europeo nel quale sono definiti i parametri da rispettare per la realizzazione di prodotti verdi ed efficienti), si attendono sviluppi per quanto riguarda il potenziale di crescita legato alle smart grid. Ci aiutano a capire il perché le parole di Salvatore Moria: “L'intelligenza a cui ci si riferisce nel parlare di smart grid è molto legata alla comunicazione tra le parti di un sistema complesso di cui anche l'ups fa parte. Pertanto, nel momento in cui i componenti della rete dovranno 'parlarsi' in modo più intelligente, anche i gruppi di continuità dovranno dotarsi di interfacce di comunicazione adeguate e più sofisticate; anche per i nostri prodotti è quindi prevedibile un processo di innovazione legato allo sviluppo delle reti intelligenti”.

Automazione e misura sotto osservazione - Ultima modifica: 2010-10-04T17:11:06+02:00 da La Redazione