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Il fascino della stampa 3D

Le stampanti tridimensionali stimolano la fantasia, ma le applicazioni reali rimandono relegate alla prototipazione

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Massimiliano Cassinelli

Produrre oggetti tridimensionali partendo da un modello digitale. É questo il sogno e la promessa delle stampanti 3D che, in modo addizionale, permettono di creare manufatti attraverso un processo di stratificazione sequenziale eseguito dall'apparecchiatura mediante una serie di passaggi successivi.
Si tratta di un processo che, complici alcune notizie fornite dai mass media, stimola l'immaginazione del pubblico. Anche se, benché sia relativamente “facile” riprodurre la forma di un oggetto, la sua effettiva affidabilità dipende dal materiale con cui è stato realizzato.
Un rapporto firmato da Wohlers Associates, del resto, indica che nel 2012 il mercato delle stampanti e dei servizi 3D era stimabile in 2,2 miliardi dollari in tutto il mondo. Un valore che, entro il 2021, dovrebbe moltiplicarsi per cinque, raggiungendo i 10,8 miliardi dollari.
La stampa 3D, infatti, può essere applicata in molti campi per la realizzazione di prototipi, in cui offre enormi vantaggi ai progettisti, e la produzione distribuita di vere e proprie parti funzionanti. Le applicazioni sono quindi svariate: architettura, ingegneria edile e costruzioni (Aec), design industriale, automobilistico, aerospaziale, militare, ingegneria, ingegneria civile, settore medico (in particolare odontoiatrico), biotecnologie (sostituzione dei tessuti umani), moda, calzature, gioielli, occhiali, istruzione, sistemi di informazione geografica e alimentazione. Questo perché le apparecchiature possono utilizzare differenti materiali: dalla plastica ai polimeri, passando attraverso metalli e biomateriali.
Malgrado le interessanti prospettive, permangono alcune barriere che ostacolano il decollo completo di questa tipologia di stampa. Tra queste vanno menzionati: gli elevati costi delle macchine, la lentezza di produzione, la qualità di produzione, il flusso di lavoro e il processo di rifinitura.
Si tratta di limiti che, nel tempo, la tecnologia potrebbe essere in grado di superare. Ma che, al momento, rendono ancora futuribile la stampa 3D di oggetti effettivamente impiegabili in ambito industriale.

Il fascino della stampa 3D - Ultima modifica: 2013-12-12T07:05:30+01:00 da Massimiliano Cassinelli