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Come funziona il Centro Nazionale Terremoti

Intervista a Lucio Badiali, responsabile dei Servizi Informatici e Reti del Centro Nazionale Terremoti

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V.D.D.

Il Centro Nazionale Terremoti dell'Ingv gestisce la Rete Sismica Nazionale alla quale è legato il servizio di sorveglianza del territorio. Abbiamo chiesto a Lucio Badiali, responsabile dei Servizi Informatici e Reti del Centro Nazionale Terremoti, come funziona questa rete.

“Il sistema colleziona dati in tempo reale da una rete di sensori, ovvero sismometri che forniscono la misura di velocità o di accelerazione del terreno, distribuiti lungo tutto il territorio nazionale. Il segnale dello strumento è condizionato, amplificato e filtrato in un acquisitore locale alla stazione remota tramite l'elettronica di controllo che esegue la conversione in digitale e lo prepara alla trasmissione che avviene tramite linee dedicate digitali, analogiche, satellitari e anche via Internet. Avere una rete di acquisizione magliata, con differenti mezzi e differenti fornitori di servizio, permette di ridurre il rischio di blackout informativo”.

Che tipo di dispositivi impiegate?
“Per la rete centralizzata, e alcune reti locali che con essa collaborano, l'Ingv utilizza sia digitalizzatori commerciali (nanometrics, quanterra, guralp, lennartz) sia progettati originalmente in sede (digitalizzatore Gaia a 24 bit a basso rumore temporizzato con Gps). Si usa anche un sistema flessibile, SeisComP, che permette l'uso della maggior parte degli strumenti in commercio e può usare i vari software di acquisizione esistenti, cui permette di fare da ponte e fornire già informazioni sull'evento. Il segnale è inviato alla sede centrale di Roma che è il collettore finale dove è analizzato da procedure automatiche che ne permettono l'estrazione dei paramentri fondamentali. Anche in questo caso si usano sia software del tutto originali progettati in sede (la suite frontnet-backnet-locator sviluppata in c++/fortran) sia software progettati al di fuori dell'Italia e riadattati alla nostra esperienza (sistema earthworm). Un collettore alternativo che diventerà a breve il disaster recovery della sede di Roma si trova presso la sede Cnt di Grottaminarda (AV). In ogni caso il software, attivo 24 ore su 24, esegue un controllo in automatico sul segnale nel dominio della frequenza e quindi del tempo per determinare variazioni del contenuto informativo. Si passa dal rumore alla coerenza di un segnale sismico (fasi di detection e triggering).

Cosa accade fisicamente quando sotto la superficie della terra uno dei punti di pressione tra zolle scatta?
L'evento comporta un'improvvisa variazione sulla traccia della forma d'onda. Nel caso in cui si sia determinato che non è più un rumore o disturbo, ma un vero segnale sismico, si procede a determinare l'origine dell'evento, l'epicentro, l'ipocentro e la magnitudo. Questo è essenzialmente un processo d'inversione: si conoscono le coordinate geografiche delle stazioni, con la funzione di trasferimento di ciascuna catena di acquisizione. Si conosce la velocità con cui le onde viaggiano al di sotto della superficie. Con un sistema di prove e verifiche si ipotizza dove potrebbe essere localizzato l'evento e si segue al contrario il viaggio dell'onda perché sia coerente con l'evidenza di ogni singola stazione locale che ha registrato il sisma. La conclusione della procedura automatica è costituita da una verifica del personale turnista che affina la localizzazione e in caso determina se comunicarla alla Protezione Civile per conto della quale viene svolto questo lavoro.

Come funziona il Centro Nazionale Terremoti - Ultima modifica: 2009-09-30T17:54:09+02:00 da Miti Della Mura