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Internazionalità, innovazione e business a Packology

La prima edizione del salone triennale delle tecnologie per il packaging e il processing promosso da Ucima e Rimini Fiera ha registrato 8.378 visitatori per il 19% esteri

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Lucia Favara

Oltre al rilevante numero di operatori stranieri in visita, a packology sono emersi altri tratti rilevanti d'internazionalità. Oltre cento i buyer esteri presenti e provenienti da Grecia, Spagna, Turchia, Marocco, Egitto, Ucraina, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria, Serbia, Montenegro, Croazia, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Slovenia, Balcani ed Emirati Arabi. Per loro, invitati a Rimini Fiera, nel corso della manifestazione sono stati 700 i business meeting organizzati. Analoga copertura per quanto riguarda i Paesi di provenienza dei visitatori, tra quali in arrivo anche da India, Usa, Taiwan, Russia e Giappone.
In fiera, per tutte le giornate, presenti i vertici di Pmmi (Packaging Machinery Manufacturers Institute), l'associazione americana che rappresenta le imprese industriali delle macchine per il packaging, oltre ad una delegazione della tedesca Vdma Nahrungsmittelmaschinen und Verpackungsmaschinen.
Da Packology è anche iniziata la missione italiana dei protagonisti di Ipta (Italian Packaging Technology Award), un evento firmato da Ucima in collaborazione con Ice (Istituto per il Commercio Estero) e Iopp (Institute of Packaging Professionals) (Illinois - Usa). Gli studenti universitari americani, le cui tesi sul packaging sono state selezionate fra quelle presentate negli atenei Usa, nei prossimi giorni visiteranno anche gli stabilimenti di alcune industrie italiane.
Packology è stata anche l'occasione per rappresentare i dati consuntivi 2009 dell'industria italiana del packaging, unitamente alle prime valutazioni sul 2010 e le prospettive internazionali. La presentazione è stata a cura di Giovanni Caffarelli, presidente di Ucima, che in apertura della manifestazione ha ricordato come nel 2009 la crisi economica internazionale non abbia risparmiato i produttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio. I costruttori italiani hanno comunque mostrato una capacità di resistenza, che ha permesso loro di superare lo scorso anno con performance migliori rispetto ad altri settori. Per il 2009, il fatturato ha avuto un arretramento del 15,6% rispetto al 2008, con un valore di 3.229 milioni di euro. A partire da ottobre 2009 la raccolta ordini è tornata positiva. Il 2010 ha confermato il rimbalzo degli ordinativi. Nel periodo gennaio-aprile 2010 di quest'anno la raccolta è stata del 37% superiore a quella degli stessi quattro dell'anno precedente. Anche se si tratta di una variazione incoraggiante, non bisogna dimenticare che i risultati del primo trimestre di quest'anno si confrontano con quelli negativi dell'anno precedente.
Sul fronte degli eventi collaterali, il programma è stato strutturato secondo tre filoni: i grandi convegni, le lezioni tecniche per gli addetti alle macchine di produzione delle aziende e workshop dedicati all'automazione industriale. Un filo rosso ha collegato gli eventi, ovvero la consapevolezza che la filiera del packaging sia indirizzata verso una produzione funzionale, attraente, sicura, riciclabile, utile e dal basso costo. Elementi emersi già nella giornata inaugurale quando nel pomeriggio sono intervenuti i massimi esponenti di realtà del calibro di Legacoop, Unilever e Glaxo. Inoltre, nel corso degli incontri è emerso come per un 'packaging all'avanguardia' è auspicabile la collaborazione, o quanto meno l'interazione in termini di competenza, esperienza e creatività, di tutti gli attori della filiera (progettisti, produttori di materiali, costruttori di macchine, distributori e persino consumatori finali). Sintetizzando, occorre promuovere senza sosta una cultura del packaging. Fra i temi più trattati a Packology, la frontiera del 'packaging ecosostenibile', con le testimonianze dei produttori leader che hanno rappresentato le loro strategie. Va ricordato il grande sforzo d'innovazione che nella filiera del packaging è alla base di questa frontiera in quanto ogni scelta va considerata in relazione stretta con il contenuto della confezione. Nell'ultima giornata altri appuntamenti, fra i quali quello dell'Osservatorio nazionale Pro/Packaging Retail Observatory e dedicato alle novità del confezionamento relative al fresco alimentare.

Internazionalità, innovazione e business a Packology - Ultima modifica: 2010-06-17T14:47:47+02:00 da Lucia Favara