Pirelli, uno dei marchi storici dell'industria italiana, è sempre più straniera. Dopo che, nel marzo scorso, la cinese ChemChina è divenuta socio di maggioranza di Pirelli, le elezioni del CdA di ieri (20 ottobre) hanno assegnato definitivamente la guida dell'azienda agli azionisti orientali. In seguito alle dimissioni dei consiglieri Anna Maria Artoni, Didier Casimiro, Ivan Glasenberg, Petr Lazarev e Igor Soglaev, infatti, sono entrati nel Consiglio di Amministrazione Ren Jianxin, Yang Xingqiang, Wang Dan, Tao Haisu e Zhang Junfang.
Ma fa notizia soprattutto il fatto che Marco Tronchetti Provera abbia rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente, assumendo invece l'incarico di vicepresidente esecutivo e amministratore delegato. Mentre Alberto Pirelli, pur restando consigliere, ha abbandonato la carica di vicepresidente. Il nuovo CdA ha così nominato presidente Ren Jianxin, al quale vengono attribuiti anche la rappresentanza legale della società e tutti gli altri poteri previsti dallo statuto.
Il nuovo presidente, anche sulla scorta degli accordi che prevedevano la permanenza in Italia di sede e centro di ricerca, si è affrettato a sottolineare che Pirelli “rappresenta e continuerà a rappresentare l’eccellenza tecnologica italiana in tutto il mondo”.
Marco Tronchetti Provera, guardando al futuro dell'azienda, ha invece ribadito come i nuovi partner offrono “nuove opportunità di crescita e sviluppo grazie alla nostra complementarietà a livello geografico e alle sinergie che realizzeremo nel segmento Industrial. Insieme al management, continueremo a gestire l’azienda come abbiamo fatto finora, potendo contare anche su un partner che offre nuove prospettive di crescita soprattutto in Asia e in particolare in Cina, mercati per Pirelli fortemente strategici”.
Nessuna dichiarazione ufficiale, invece, sul futuro degli impianti produttivi.
