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Le Pmi italiane migliori dei concorrenti europei

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Massimiliano Cassinelli

Innovative, internazionalizzate, aggregate in rete, con performance di fatturato superiori alla media di settore e, soprattutto, in grado di finanziarsi attraverso canali alternativi al credito bancario. Questo l’identikit di un cluster di imprese di piccole e medie dimensioni che, secondo la Relazione annuale del Garante delle Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), sta facendo da traino al “rinnovamento” ed alla riforma del nostro sistema produttivo.
Il documento elaborato dal Garante identifica una serie di peculiarità di tali realtà:
- oltre 190mila MPMI si internazionalizzano (le stime per il 2016 ne indicano circa 211mila), che affrontano la crisi con una strategia più aggressiva e non difensiva;
- oltre 13mila imprese estere sono localizzate in Italia, di cui il 94% sono MPMI che vedono il nostro Paese come una opportunità, alimentando e sostenendo le nostre filiere produttive;
- circa 3.500 medie imprese hanno un fatturato compreso tra 15 e 330 milioni e livelli di produttività superiori alle analoghe presenti nei principali Paesi europei (Germania, Regno Unito, Spagna). All’interno di questo gruppo, il cosiddetto “Quarto capitalismo”, 2.050 società eccellono nelle loro nicchie di mercato e riescono a competere ai livelli più alti sul fronte internazionale, considerate il vero motore dello sviluppo italiano.
- 3.300 imprese sono start up innovative;
- circa 9.700 imprese in rete attraverso i quasi 2.000 contratti al 31 dicembre 2014 (più di 10.000 imprese stimate nel 2015), vedono nell’aggregazione il superamento dei limiti dimensionali.

Dal documento emerge, inoltre, come la domanda estera sia stata l’unica componente della domanda aggregata a registrare, in questi ultimi anni, dei valori positivi e a sostenere il PIL. La presenza sui mercati esteri si è rivelata dunque una strategia vincente, un traguardo vitale di molte piccole imprese che necessitano però di maggiori informazioni, di più sostegno manageriale, di più efficaci forme di accompagnamento, di maggiori strumenti finanziari.

In questo scenario, appaiono quattro le aree prioritarie su cui è necessario continuare a puntare in maniera incisiva: aggregazione di impresa, innovazione e tecnologia, internazionalizzazione e finanza per le MPMI

Le Pmi italiane migliori dei concorrenti europei - Ultima modifica: 2015-03-11T08:22:23+01:00 da Massimiliano Cassinelli