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L'Italia che vince

Sono quasi mille i prodotti con i quali l'Italia registra un export con saldi da record

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Massimiliano Cassinelli

In un panorama economico sempre più preoccupante, l'export presenta dati incoraggianti. Dal rapporto I.T.A.L.I.A. - Geografie del nuovo made in Italy, realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, emerge infatti che il nostro Paese vanta quasi mille prodotti con saldo commerciale attivo da record, grazie ai quali è stato registrato un attivo di 183 miliardi di dollari.
Il rapporto, pur senza nascondere le difficoltà del mercato interno, misura la competitività del sistema produttivo italiano sulla scorta di un indicatore riferito alla bilancia commerciale dei singoli prodotti. Un metodo dal quale emerge che, insieme a Cina, Germania, Giappone e Corea, l'Italia è tra i cinque Paesi del G-20 ad avere un surplus strutturale con l'estero nei prodotti manufatti non alimentari. In altri termini, escludendo l'energia, le materie prime agricole e minerarie, l'Italia è uno degli stati più competitivi a livello mondiale. Un risultato per molti versi entusiasmante e che deve far riflettere quanti considerano il manifatturiero nazionale ormai destinato a scomparire.
Scendendo nel dettaglio di questa particolare classifica, emerge che sono 946 i prodotti in cui l'Italia vanta uno dei primi tre saldi commerciali al mondo e, in particolare, è al primo posto con 235 eccellenze, che registrano un saldo positivo di 63 miliardi di dollari.
La maggior parte delle nostre eccellenze manifatturiere non proviene solo da settori tradizionali, quali potrebbero essere il tessile o le calzature, ma arrivano dalla meccanica e dai mezzi di trasporto, dalle tecnologie del caldo e del freddo, dalle macchine per lavorare legno e pietre ornamentali, dai fili isolati di rame e dagli strumenti per la navigazione aerea e spaziale. A questi si affianca il presidio di quei settori in cui il made in Italy è forte per tradizione, come il design o il lusso.
Andando ad analizzare le nostre 235 eccellenze, emerge che 31,6 dei 63 miliardi di surplus generati da esse provengono da beni del settore dell'automazione meccanica, della gomma e della plastica.

L'Italia che vince - Ultima modifica: 2013-07-10T16:34:20+02:00 da Massimiliano Cassinelli