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Manifatturiero, cresce la fiducia

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Massimiliano Cassinelli

L'indice del clima di fiducia dei consumatori, presentato da Istat ed espresso in base 2010=100, aumenta a settembre a 112,7, rispetto al 109,3 del mese precedente. Allo stesso tempo l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) in base 2010=100 passa a 106,2 da 103,9 di agosto. Ma l'aspetto più importante, al di là dei singoli numeri, è legato al fatto che si tratta dei massimi livelli registrati negli ultimi due anni.

Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento più consistente per quella economica (a 143,2 da 133,1) ma anche per quella personale (a 103,6 da 101,4), quella corrente (a 108,0 da 104,0) e quella futura (a 122,0 da 117,7).

Analogamente migliorano le stime sia dei giudizi sia delle attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (a -47 da -61 e a 14 da 6, i rispettivi saldi). Gli intervistati vedono un rallentamento della crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14 i saldi). Diminuiscono significativamente le attese di disoccupazione (a 7 da 25).

Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello del settore manifatturiero (a 104,2 da 102,7), quello delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), quello dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8).

Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -11 da -15 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 12 da 11), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3).

Secondo le indicazioni derivanti dalle consuete domande trimestrali rivolte alle imprese manifatturiere che svolgono attività d’esportazione, nel terzo trimestre migliorano le attese sul fatturato ma peggiorano i giudizi. Sale a 7 da 5 il saldo destagionalizzato relativo al rapporto fra prezzi all’export e interni. Scende al 28% dal 29% la quota delle imprese che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione; tra questi, aumentano di importanza quelli legati ai finanziamenti ma diminuiscono quelli legati ai tempi di consegna e restano stabili quelli legati ai costi, alla burocrazia, alla qualità dei prodotti e ad altri motivi.

Manifatturiero, cresce la fiducia - Ultima modifica: 2015-09-30T06:57:57+02:00 da Massimiliano Cassinelli