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Le Pmi di Veneto e Friuli investono 30 milioni di euro in Cybersecurity

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Nel 2018 le Pmi venete e friulane hanno destinato alla cybersecurity circa 30 milioni di euro; una somma che rappresenta circa il 2% di quanto è stato investito in Ict. "Nel complesso c’è stato un aumento di circa il 15% rispetto all’anno precedente, ma è un impegno ancora insufficiente a fronteggiare non solamente rischi - e danni - che valgono dieci volte tanto, ma anche l’aumento degli attacchi che nell’ultimo biennio è cresciuto di dieci volte tanto", afferma Nicola Bosello (nella foto), amministratore delegato di Nordest Servizi, azienda di Udine appartenente al gruppo Eurosystem, specializzata nello sviluppo di servizi IT per le aziende.

La security awareness si sta diffondendo

"La percezione dell’importanza della security awareness si sta diffondendo. Le Pmi sono però ancora poco sensibili al tema, probabilmente perché credono di non esserne toccate. Eppure, la tipologia degli attacchi si va via via sempre più affinando: i cyber criminali studiano le potenziali vittime, le loro abitudini e poi mandano delle mail apparentemente innocue, spesso anche in linea con gli argomenti lavorativi. I destinatari non sono quasi più i dirigenti, quanto i loro collaboratori che, proprio per il ruolo che occupano, hanno accesso alle informazioni aziendali. Il risultato sono attacchi silenti che arrivano a sottrarre informazioni o a ingannare l’azienda per qualche migliaia di euro; sono importi non eccessivi, ma che, considerando le Pmi, diventano importanti».

Il fattore umano è l'anello debole

In un contesto dove il continuo potenziamento delle tecnologie e l’aumento dei device utilizzati per accedere alle proprie informazioni innalzano il livello di rischio, l’anello debole nella catena della sicurezza è la persona: un incauto e frettoloso click e l’infezione si propaga in tutto il sistema. La sicurezza quindi si costruisce con un percorso di consapevolezza.

"La security awareness è un insieme di metodologie interattive e simulazioni utili a far comprendere come agiscono gli attaccanti e quanto sia importante il proprio comportamento per prevenire attacchi reali. Perché l’unico modo per salvarci è sottoporci a un’azione sempre più intensa di sensibilizzazione che sviluppi un’adeguata e realistica percezione dei rischi", spiega Michela Bonora, responsabile divisione sicurezza del gruppo Eurosystem. "La gestione di una password, ma anche la semplice condivisione di alcune informazioni sui social possono rappresentare una seria minaccia. Il percorso, che si basa su una piattaforma personalizzabile, richiede pochi minuti al giorno durante i quali vengono rafforzati continuamente alcuni concetti così da farli entrare nella quotidianità".

Il percorso di continuous training fatto da Nordest Servizi si sviluppa in varie fasi: "Si comincia con alcune domande per indagare il grado di consapevolezza informatica. Quindi si passa all’area formativa per spiegare i comportamenti più corretti. A seguire la simulazione mirata di phishing e, alla fine, la reportistica che permette di valutare caso per caso i passi in avanti fatti".

L’impegno è di 10-15 minuti alla volta stabiliti sulla base di un piano annuale e i risultati sono positivi: l’aumento della consapevolezza porta al calo del 90% di attacchi andati a buon fine. È così che ciascun dipendente diventa un mattone per costruire il muro di sicurezza.

Le Pmi di Veneto e Friuli investono 30 milioni di euro in Cybersecurity - Ultima modifica: 2019-04-16T09:02:47+02:00 da Nicoletta Buora