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Nucleare, buone prospettive per le imprese elettromeccaniche

Dopo l'incontro Anie-Enel della scorsa settimana, attese importanti ripercussioni sul comparto elettromeccanico. Il Programma Nucleare di Enel prevede investimenti di 18-20 miliardi di euro in Italia. Possibile aumento occupazionale di 10mila unità entro il 2020

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Confindustria Anie ha avviato un confronto con Enel per valutare le effettive opportunità di partecipazione delle imprese fornitrici di tecnologia al programma nucleare Enel-Edf in Italia e ottenere tutti i necessari chiarimenti in merito alle procedure di certificazione e qualificazione, necessarie per consentire alle imprese di lavorare secondo gli elevati standard di sicurezza e qualità che da sempre caratterizzano l'approccio al business di Enel.

Il Programma Nucleare Enel in Italia prevede la realizzazione di quattro reattori con tecnologia Epr (European Pressurized Water Reactor) e l'entrata in servizio della prima unità entro il 2020. Secondo l'accordo con Edf la nuova capacità nucleare installata dovrebbe ammontare a 6.400 MW, ovvero circa la metà degli obiettivi espressi dal Governo italiano. Gli investimenti sono stimati in 18-20 miliardi di euro, oltre la metà dei quali dovrebbe avere ripercussioni sull'indotto italiano e, in particolare, sulle imprese elettromeccaniche, se si considera che in media il 20-25% dell'investimento per la costruzione di un sito nucleare riguarda proprio le installazioni elettromeccaniche. È dunque di primaria importanza che il programma di rilancio del nucleare in Italia possa beneficiare, oltre che delle esperienze già consolidate a livello mondiale, anche e soprattutto di un patrimonio di eccellenza tecnologica che trova espressione in seno alle imprese elettromeccaniche aderenti a Confindustria Anie. Componente importante dell'industria manifatturiera italiana, il loro giro d'affari aggregato ammontava nel 2009 a 10 miliardi di euro, per un totale di occupati pari a oltre 68mila addetti.
L'attuazione completa del programma nucleare potrebbe generare nei comparti dell'elettromeccanica direttamente interessati, ovvero tutte le tecnologie destinate alle infrastrutture di rete elettrica - dalla produzione, alla trasmissione e distribuzione, includendo anche la componentistica e i sistemi di controllo e protezione - un aumento occupazionale pari a circa 10mila unità nel prossimo decennio, ossia un incremento al 2020 del 16% rispetto agli attuali livelli occupazionali.

“Affinché la ricostituzione di una filiera nazionale sul nucleare costituisca un'opportunità per l'industria nazionale", ha dichiarato Claudio Andrea Gemme, presidente dell'Associazione Energia di Confindustria Anie, "è necessario un quadro legislativo e normativo di riferimento chiaro, che dia sufficienti garanzie su tempistiche e procedure. Questo potrà aiutare a rendere finanziariamente giustificabili e sostenibili investimenti da parte delle nostre aziende, che si troveranno ad affrontare in tempi brevi le onerose procedure di certificazione e qualificazione, necessarie per consentire alle imprese di lavorare in garanzia di qualità. Siamo ragionevolmente ottimisti sul fatto che il confronto con Enel possa far comprendere alla nostra base associativa le richieste e le esigenze che il processo di qualifica pone nei confronti sia dei fornitori sia dei prodotti, oltre alla valenza della stessa in ambito internazionale. In questo modo potremo farci trovare pronti anche ad approfondire, cercando di anticiparle, le problematiche tecniche che sarà necessario affrontare”.

Nucleare, buone prospettive per le imprese elettromeccaniche - Ultima modifica: 2010-05-13T10:05:14+02:00 da Valeria Villani