Morti sul lavoro: finalmente sotto quota mille

Per la prima volta dal dopoguerra, nel 2010 i morti sul lavoro sono stati meno di mille. “Un bilancio sostanzialmente positivo per un andamento degli infortuni sul lavoro ancora in diminuzione dopo il calo record dell'anno precedente”, ha commentato Franco D'Amico, responsabile della Consulenza statistico attuariale di Inail.
Così, dopo una flessione degli incidenti pari al 10% del 2009, anche lo scorso anno è continuato il trend positivo, con il tragico bilancio che si è attestato a 980 morti e 775mila denunce di incidenti, ovvero 15mila in meno rispetto all'anno precedente Questo significa, in base ai dati presentati il 5 luglio, che gli incidenti mortali sono diminuiti del 6,9%, a fronte di una diminuzione dell'1,9% negli infortuni".
Analizzando i dettagli presentati nel corso della relazione annuale Inail emerge che sono diminuiti del 5,5% gli incidenti mortali durante le attività lavorative e del 10,9% quelli in itinere, ovvero legati agli spostamenti delle persone sulle strade.
Il settore industriale, in particolare, appare tra i più virtuosi, con gli incidenti in calo del 4,7% e addirittura un -10% nella mortalità. Con risultati eccellenti soprattutto nell'industria pesante, che ha visto diminuire del 30% il numero dei morti. Rimane invece stabile il bilancio nell'ambito dei servizi: +0,4% negli incidenti e - 3% negli incidenti mortali.
Al risultato positivo ha contribuito anche la crisi economica, ma dall'Istituto precisano come, a parità di ore lavorate, il calo sia comunque del 1,2% negli infortuni e del 6,2% nei casi mortali.
Una notazione a parte riguarda la stima degli infortuni in nero che, come precisa D'amico, è stata fatta “basandoci sui lavoratori irregolari rilevati dall'Istat. Considerando che, secondo l'Istituto di statistica, sono circa tre milioni i lavoratori non coperti da assicurazione, si può stimare che siano circa 165mila gli infortuni che sfuggono alla nostra rilevazione: circa il 20% degli incidenti totali".