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Pagamenti sempre in ritardo

Cribis D&B evidenzia l'ulteriore ritardo delle aziende nell'onorare i propri debiti

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Massimiliano Cassinelli
La carenza di liquidità rimane un problema per numerose aziende e si ripercuote sull'intero sistema industriale italiano. La conferma è arrivata dall'evento organizzato nei giorni scorsi dall'istituto di ricerca Cribis D&B, durante il quale quasi 600 persone hanno ascoltato i dati più recenti sui pagamenti in Italia.
Una situazione alla quale contribuisce la riduzione dei crediti bancari che, nel 2013, sono stati ridotti di 50 miliardi. Da qui l'ulteriore peggioramento nei termini di pagamento tra imprese. In particolare, nel primo trimestre 2014 il tasso medio di puntualità è sceso al record negativo del 38%. Un punto in meno rispetto al trimestre precedente, con un crollo di quasi otto punti se il paragone è con lo stesso periodo del 2013.

Dodici mesi fa i ritardi "gravi", con pagamenti scaduti da oltre 30 giorni, erano solo l'11,1% del totale, percentuale oggi salita al 16,1% (terzo peggior risultato in Europa dopo Polonia e Portogallo), con un peggioramento marcato soprattutto tra le Pmi. Quest'ultime, solitamente più puntuali nei pagamenti anche per una minore forza contrattuale rispetto alle grandi aziende, non riescono infatti a tener fede agli impegni presi. Allo stesso modo le micro aziende fanno registrare, nell'ultimo anno, un 55% dei ritardi oltre i 30 giorni.

Il tasso di puntualità medio (39,8%) resta per le Pmi ancora più che doppio rispetto alle grandi aziende (in regola solo nel 16,3% dei casi) ma il trend dei "piccoli" è nettamente sfavorevole.
“Il problema”, ha spiegato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis D&B, “è che i ritardi gravi stanno diventando la normalità, in un momento in cui oltretutto i tempi medi concordati comunque si allungano e il recepimento della direttiva Ue resta in gran parte sulla carta”.

Pagamenti sempre in ritardo - Ultima modifica: 2014-04-16T14:05:43+02:00 da Massimiliano Cassinelli