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Smart Grid, un tema da approfondire

Le reti intelligenti rappresentano un ambito di rilievo per il futuro del Paese e nel loro sviluppo le tecnologie d’automazione hanno un ruolo essenziale. Ce ne parla Giuliano Busetto, presidente di AssoAutomazione-Anie

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Virna Bottarelli


Da qualche tempo Anie è impegnata nel diffondere, tra gli attori della filiera e presso le istituzioni, una cultura dell'innovazione che colloca in primo piano le reti intelligenti; sono diverse, infatti, le attività informative intraprese dalla Federazione per tenere viva l'attenzione su un tema così importante per lo sviluppo del Paese. Tra queste, ricordiamo la prima edizione dell'evento 'Smart Grid International Forum', tenutasi a fine 2010, con l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'arte delle reti intelligenti e di raccogliere le opinioni di stakeholder importanti, italiani ed esteri. “Gli investimenti nel mercato dell'energia sono oggi improcrastinabili, per costruire quel sistema infrastrutturale necessario a soddisfare una domanda crescente e articolata”, dice Giuliano Busetto, presidente di AssoAutomazione-Anie. A lui chiediamo di fare il punto sullo sviluppo delle Smart Grid e sul rapporto tra quest'ambito applicativo e le tecnologie di automazione.

Quanto si sa e quanto c'è ancora da sapere, tra gli operatori e le istituzioni, in tema di Smart Grid?
Solo nel periodo più recente il tema delle reti intelligenti ha cominciato a oltrepassare i confini del cerchio ristretto degli addetti ai lavori, allargando il numero degli attori coinvolti e coscienti delle potenzialità che ne derivano. La rapida trasformazione del mercato energetico, alla quale si è assistito negli ultimi anni, imponendo nuove sfide di affidabilità ed efficienza, ha accelerato questo processo. La strada per far sì che le Smart Grid diventino un concetto centrale nel pubblico dibattito è però ancora lunga: se è vero che a livello internazionale è aumentata la consapevolezza dell'importanza del loro sviluppo, come testimoniato dai progetti-pilota avviati in molti Paesi, non si è ancora raggiunta un'effettiva condivisione e convergenza degli obiettivi. Restano elevati i rischi, sia di una diffusione a macchia di leopardo, che potrebbe penalizzare i territori che non hanno prontamente investito, sia di una diffusione parziale delle applicazioni, limitata ad alcuni aspetti tecnologici.

Quali sono le tecnologie più innovative che concorrono, già oggi, alla realizzazione di reti elettriche intelligenti?
Quando si parla di Smart Grid, si approccia un universo articolato, sia in termini di tecnologie coinvolte, sia di ambiti applicativi considerati. Anie rappresenta trasversalmente l'industria fornitrice di tecnologie per le reti infrastrutturali, dalle tecnologie per l'automazione a quelle per la produzione, trasmissione e distribuzione energia. Le Smart Grid nascono dalla convergenza fra le tecnologie tradizionalmente applicate alla rete elettrica e le tecnologie digitali. Portare intelligenza sulle reti significa essenzialmente immettere automazione e rendere possibile un maggiore scambio di dati. Un altro aspetto cruciale è dato dall'elevata interconnessione e dall'estensione del concetto 'smart' di là dalla sola rete elettrica. Basti pensare all'integrazione con le applicazioni domotiche (smart building), alla mobilità (veicoli elettrici) fino a considerare tutte le reti presenti nello spazio urbano e che si inseriscono nel più ampio concetto di smart city. Quello che si viene a tratteggiare è un contesto ampio e variegato, in cui le tecnologie svolgono un ruolo abilitante di primo piano.

Quali scenari possono aprirsi con l'affermarsi delle Smart Grid, per il sistema industriale italiano?
Il sistema industriale italiano esprime un'offerta tecnologica all'avanguardia dal punto di vista dell'intelligenza delle reti. Le tecnologie applicate alle reti di trasmissione e distribuzione, fra cui si annoverano i contatori intelligenti, sono già oggi esempi di grande innovazione. La sfida più pressante dal punto di vista tecnologico non è data tanto dall'ideazione di tecnologie rivoluzionarie, ma dall'adattamento in modo efficiente e innovativo di quelle già esistenti. Le potenzialità in termini di sviluppo della domanda sono elevate, con importanti ricadute, data l'alta permeabilità delle applicazioni, a numerosi settori limitrofi e collegati. È questa una leva di crescita non trascurabile, in particolare in una fase congiunturale ancora delicata come l'attuale. Per tali motivi, in quest'ambito, un esatto modello di business non è stato ancora pienamente codificato.

E per il settore dell'automazione, in particolare, quali sono le opportunità di sviluppo legate alla diffusione delle Smart Grid?
Le tecnologie dell'automazione che Anie rappresenta costituiscono il cuore nevralgico del progetto Smart Grid. Senza di esse è impossibile pensare di rendere più intelligenti le reti. L'ideazione e l'avvio di piani d'investimento per la costruzione delle Smart Grid non possono prescindere dal primo tassello, quello costituito dalle tecnologie più innovative, oggi già disponibili sul mercato: la supervisione, il telecontrollo, l'automazione di rete, la sensoristica e i sistemi Scada. Quella che ci attende è una sfida importante, per immaginare, oltre gli aspetti tecnici e di mercato più contingenti, applicazioni e legami con l'intero sistema delle reti, da quelle idriche al gas, dall'illuminazione pubblica ai trasporti. Da quest'aspetto può scaturire una successiva accelerazione, sia in termini di evoluzione tecnologica sia di crescita del mercato. Le opportunità di sviluppo legate alla diffusione delle reti intelligenti sono, pertanto, ampie e non ancora integralmente definite.

Quali sono le difficoltà maggiori che s'incontrano nel mettere in pratica le misure necessarie a implementare le reti intelligenti?
Da un punto di vista tecnico, una delle maggiori criticità per il gestore della rete è data dalla presenza di una generazione distribuita e non più monodirezionale. La sfida è, in particolare, quella di garantire l'immissione di potenza nella rete, spesso incostante e imprevedibile, e consentire l'accumulo di energia in eccedenza. Auspico, inoltre, la convergenza a livello internazionale verso un sistema di standardizzazione codificato che, vista l'ampiezza e i confini non così nitidi del mondo Smart Grid, permettano agli operatori di parlare con un linguaggio comune e condiviso. Un altro scoglio da superare, e su cui si è concentrata l'attività portata avanti da Anie, è quello culturale. Occorre costruire una crescente consapevolezza del ruolo che possono svolgere le Smart Grid per lo sviluppo, anche economico e sociale, e per la competitività del Paese. In particolare, anche negli utenti finali dovrebbe accrescersi la sensibilità verso stili di vita più green, rimuovendo le resistenze a consumi più equi e all'impiego delle tecnologie più innovative. Reti efficienti ed evolute sono gli strumenti su cui si costruiranno attività e processi dei cittadini e delle imprese di domani.

Quanto siamo vicini al raggiungimento degli obiettivi del 'pacchetto 20-20-20'?
Gli obiettivi del 'pacchetto 20-20-20' (il pacchetto clima-energia approvato a livello europeo nel 2008, che fissa, per il 2020, il raggiungimento di tre obiettivi: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili, ndr) sono certamente ambiziosi per tutti i Paesi che appartengono all'Unione europea e rispondono alle sfide nate dall'evoluzione di scenario e dall'accresciuta sensibilità verso le tematiche ambientali. In questi ultimi anni i cambiamenti sono stati di ampia portata, basti pensare alla crescente diffusione delle fonti rinnovabili e alle potenzialità della mobilità elettrica. Anche se nel nostro Paese alcuni importanti progetti innovativi sono stati avviati, anche sulla spinta delle indicazioni comunitarie, il cammino non può dirsi ancora concluso. Progressi sono stati raggiunti nell'innalzamento della quota di energie rinnovabili nel mix di generazione e nel consumo di energia. Il ruolo delle tecnologie, sia per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico, sia di sviluppo delle fonti energetiche non tradizionali, si conferma indispensabile, mentre la messa a punto d'investimenti di ampio respiro resta improrogabile per dare un'accelerazione al passo riformista.

Il 'no' al nucleare può avere dato uno stimolo importante allo sviluppo delle reti intelligenti e aperto una via a quella che potremmo chiamare un' 'energia 2.0', dove l'utente diventa 'prosumer' e il distributore diventa anche collettore per la generazione distribuita?
Lo sviluppo delle reti intelligenti trae origine non tanto da un singolo aspetto contingente, legato all'abbandono del progetto nucleare nel nostro Paese, ma da un processo più ampio e decennale di evoluzione del mercato dell'energia che non è solo limitato ai confini nazionali. La realizzazione di Smart Grid risponde alle nuove esigenze di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica e alla ridefinizione del sistema infrastrutturale che ne deriva. L'apparire di una nuova figura di utente 'prosumer', che è al tempo stesso produttore di energia grazie agli impianti rinnovabili, è certamente uno dei maggiori cambiamenti che sono emersi negli ultimi anni, che impatta notevolmente anche nella gestione della rete di distribuzione. Guardando dal lato degli utenti, privati o imprese, sono ampi i vantaggi in termini di efficientamento dei consumi energetici, di ampliamento dei servizi e delle funzionalità rese disponibili dall'innalzamento del contenuto tecnologico nelle reti. Uno stimolo importante allo sviluppo delle Smart Grid potrebbe derivare da una regolamentazione del sistema, che permetta un'adeguata remunerazione degli investimenti.

Smart Grid, un tema da approfondire - Ultima modifica: 2011-09-27T10:44:25+02:00 da Lucia Favara