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Bimu, fiera di riferimento per il made in Italy

Un migliaio di espositori alla 28.Bimu, al via il 2 ottobre a Fieramilano

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V.B.
Il calo della domanda interna di macchine utensili non è un dato da sottovalutare, ma le oltre mille imprese che hanno scelto di esporre alla prossima edizione di Bimu fanno ben sperare per la riuscita della manifestazione.
"Nonostante il complesso quadro economico, le imprese, consapevoli della rilevanza dell'evento hanno confermato numerose la partecipazione all'evento", dice Luigi Galdabini, presidente di Ucimu-Sistemi per produrre. "Bimu è del resto, da oltre mezzo secolo, palcoscenico ideale per chi espone, perché rappresenta il punto di riferimento per gli operatori del comparto che qui cercano, e trovano, soluzioni per orientare le scelte di acquisto".
Di seguito, parte dell'intervista che sarà pubblicata sul prossimo numero di Automazione Industriale, distribuito in fiera.

Su quali tecnologie stanno puntando i costruttori di macchine utensili per rendere le loro soluzioni più performanti?
La ricerca dell'innovazione e dell'eccellenza è fondamentale per mantenere al top la qualità delle nostre macchine e dei sistemi. Oltre agli elevati standard qualitativi, i prodotti italiani hanno una peculiarità che da sempre li distingue: l'alto grado di flessibilità e di personalizzazione dell'offerta. Noi lavoriamo per sviluppare queste caratteristiche proponendo sistemi in grado di rispondere alle esigenze specifiche degli utilizzatori e ben presidiando i mercati di nicchia, spesso tralasciati dai concorrenti stranieri.

Il servizio è considerato da molti una nuova frontiera di competitività: come si stanno muovendo i costruttori di macchine utensili in questo senso?
Oltre al caso Dmg-Mori Seiki, che hanno unito le forze, ci sono esempi di aziende del settore che si uniscono per proporsi sul mercato con una maggiore forza commerciale e di servizio?

Il caso Dmg-Mori Seiki è solo uno degli esempi in materia. Unire le forze con accordi di collaborazione per alcune funzioni, aggregazioni, fusioni, joint venture, reti è oggi una scelta sempre più diffusa e trasversale a tutti i settori del manifatturiero. L'obiettivo è quello di superare il limite dimensionale e meglio presidiare il mercato globale popolato da competitor stranieri molto più strutturati.

Quali sono le sfide più importanti che i player dei comparti Macchine utensili, Automazione e Robotica saranno chiamati ad affrontare nel prossimo futuro?
Per i costruttori italiani di macchine utensili è fondamentale continuare a sviluppare soluzioni tecnologicamente all'avanguardia, a maggior ragione oggi che il mercato è sempre più affollato di concorrenti. La sfida, per i player italiani, si gioca su più tavoli, qualità e personalizzazione consentono la riconoscibilità del made in Italy ovunque nel mondo. Se l'export porta buoni riscontri è il mercato interno a preoccupare. Allora, la sfida consiste, anche, nel tornare a lavorare sul mercato nazionale ove i consumi di beni strumentali sono oggi troppo bassi…

Bimu, fiera di riferimento per il made in Italy - Ultima modifica: 2012-09-27T14:22:37+02:00 da La Redazione